Critico il senatore lucano del Pd Salvatore Margiotta nei confronti del Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (nella foto di copertina) in audizione nella riunione congiunta tra la Commissione ottava (ambiente e lavori pubblici) della Camera e la Commissione ottava del Senato (lavori pubblici e comunicazioni).
“Toninelli – ha dichiarato a conclusione Margiotta – è venuto in commissione per continuare la sua indegna operazione di propaganda e sciacallaggio. In più di un’ora di relazione non ha detto una parola su cosa intendano fare nei prossimi mesi per rimettere in piedi la città di Genova. La verità è che questo governo – ha aggiunto – non ha idea di come procedere e ha al suo interno posizioni assai differenti che gli impediscono di perseguire una linea chiara rispetto al futuro della città e allo sviluppo infrastrutturale del Paese”.
Margiotta, capo gruppo dei Democratici nell’Ottava, in particolare ha contestato al Ministro di non aver detto nulla di concreto nella sua relazione per quanto riguarda le iniziative che il Governo intende fare per risolvere i problemi emersi dopo il crollo del ponte Morandi. Poca chiarezza su cosa si vuol fare per quanto riguarda le concessioni. Poca chiarezza sulle iniziative per affrontare l’emergenza derivante dalla tragedia di Genova.
“Mentre si cercavano ancora i corpi delle vittime, Ministro, abbiamo ascoltato – ha detto Margiotta – i tribuni del Movimento 5Stelle, lei compreso, che la responsabilità è tutta del Partito Democratico. Che avremmo preso i finanziamenti. Poi, qualche giorno dopo – ha ricordato il capo gruppo del Pd – cosa si è scoperto? Che i finanziamenti, unici accertati, 150mila euro, erano quelli presi dalla Lega, partito che governa con lei”.
Margiotta ha anche contestato che il decreto legge 59/2008 (che ha ratificato tutte le concessioni, non solo ha indebolito i controlli ma ha dato grande libertà ai concessionari) il Partito Democratico non lo votò. Quella legge fu votata da Salvini, da un governo nel quale vi erano tre ministri della Lega.
“Se Toninelli deve prendersela con qualcuno – ha detto Margiotta – se la prenda con Salvini e la Lega”.
Poi, riferimento al Codice degli Appalti. “Abbiamo lavorato con i colleghi del M5S – ha ricordato ancora Margiotta – normando le concessioni nella maniera più trasparente. Ora lo volete cambiare. Come, Ministro?”.
Margiotta ha chiesto a Toninelli che chiarisca anche la posizione del Governo in merito alla realizzazione de La Gronda, opera che dovrebbe alleggerire il traffico sul ponte Morandi.
Un chiarimento necessario dopo che il Ministro il 31 luglio in Commissione Trasporti affermò che l’opera era soggetta a revisione anche al fine di valutarne la totale cancellazione, ritenendo che il ponte potesse essere eterno.
“Cosa s’intende fare, ora” ha chiesto Margiotta, secondo il quale questa poca chiarezza che il Governo sta dimostrando è causata dalla scarsa competenza in materia d’infrastrutture.
E poi la vicenda delle nazionalizzazioni, altra questione sollevata da Margiotta sulla quale ha sollecitato un chiarimento da parte dell’Esecutivo.
Concludendo Margiotta ha chiesto al Ministro come s’intende finanziare il piano straordinario di manutenzione sulla base delle relazioni che i Sindaci ed i presidenti delle Province invieranno al Ministero”.
Risposte evasive da parte del Ministro Toninelli, deludendo non solo il senatore lucano ma anche altri presenti all’audizione