“Prima di tre anni fa non conoscevo Marcello Pittella – scrive in una lettera aperta la professoressa Patrizia Del Puente – Il Progetto A.L.Ba., da me creato per la tutela e la promozione delle lingue lucane, nel 2014 andava avanti ormai da circa sette anni e, dopo le dimissioni del già presidente di Giunta Vito De Filippo, ritenni giusto confrontarmi con la nuova Giunta in vista del proseguimento delle attività di ricerca. Così chiesi alla sua segreteria un appuntamento con il Presidente Pittella che mi fu dato in tempi brevissimi”.
“Incontrai un uomo gentile, pronto all’ascolto e interessato a ciò che gli dicevo – prosegue Del Puente – Mi chiese di dargli tutti i libri pubblicati e una relazione scritta che spiegasse nel dettaglio il lavoro che avevamo svolto e le prospettive che il Progetto si poneva. Studiò tutto e al secondo appuntamento si mostrò entusiasta per il valore scientifico e, come ebbe a dire lui stesso, “sociale” del Progetto A.L.Ba perché riteneva che esso restituisse ai lucani storia e identità. A questo convincimento, frutto di una seria e approfondita analisi, fece seguito il concreto impegno di tutta la Giunta che d’intesa con l’Università avviò le procedure perché la Basilicata si dotasse di un Centro di studi e di ricerca sui dialetti che fosse punto di riferimento per il settore in Italia, in Europa e nel mondo. E oggi tutto questo è realtà ed è sotto gli occhi di tutti. A sottolineare il valore oggettivo del Centro anche la presenza nel suo comitato di Università di prestigio internazionale come Pisa, Palermo, Cambridge e Oxford. Il Centro di Dialettologia, tra le altre numerose iniziative svolte, ha organizzato, per la prima settimana di settembre, la Scuola internazionale di dialettologia che ad oggi conta 65 iscritti provenienti da tutto il mondo e mi dispiace molto che, restando così le cose, il Presidente Pittella non possa essere presente all’inaugurazione di una iniziativa tanto importante e che lui per primo ha voluto per la sua Regione, per la internazionalizzazione lucana”.
“La mia esperienza, quindi – afferma la professoressa – come si può intuire, non è certo stata quella di un sistema di potere piegato ad avidità personale e a interessi privatistici. Al contrario nell’attenzione con cui il Presidente Pittella ha seguito l’iter per la creazione del Centro Interuniversitario di Dialettologia, ho ravvisato la viva sensibilità verso fini di pubblico interesse e l’impegno perché i processi istituzionali venissero condotti nel rigore delle forme, ma anche con la necessaria efficacia e rapidità. Non saprei trovare, alla luce della mia personale esperienza, migliore definizione per una buona politica e per un buon politico”.
“Non ho gli elementi per giudicare le accuse a cui Marcello Pittella è attualmente sottoposto e ho piena fiducia nella magistratura che so svolgerà al meglio la sua opera, anche se trovo oltremodo triste e ingiusto che una persona sia tenuta da quasi due mesi agli arresti senza essere stata ancora riconosciuta colpevole da alcun tribunale. A fronte dell’immagine fortemente negativa che, in conseguenza di queste accuse, si è diffusa nell’opinione pubblica, sento il dovere di testimoniare quanto di buono il Presidente Pittella ha fatto nel pieno rispetto delle forme istituzionali e nell’esclusivo interesse della Regione Basilicata e della scienza”, conclude Patrizia Del Puente.