“Ho inteso invertire la piramide, valorizzando il percorso di partecipazione e, quindi, accogliendo le proposte dei consiglieri regionali e di quanti sono stati auditi in prima Commissione consiliare”. E’ così che ha esordito il consigliere regionale del Pd e presidente della prima Commissione consiliare permanente (Affari istituzionali), Piero Lacorazza in apertura della conferenza stampa sul tema del regionalismo differenziato disciplinato dall’art.116, comma 3 della Costituzione.
“Ridare forza al Mezzogiorno e rivalutare le aree interne, questi i punti strategici contenuti nella prima bozza del documento che – ha spiegato Lacorazza – attende ora di essere arricchito con il contributo dei consiglieri regionali e degli interlocutori che hanno partecipato alla discussione in prima Commissione consiliare”.
“La Basilicata – ha proseguito Lacorazza – potrebbe essere una regione apripista per quanto riguarda le aree interne e fungere da modello per le Regioni del Mezzogiorno che presentano caratteristiche analoghe. Una larga parte delle risorse aggiuntive attribuite al Mezzogiorno – ha precisato – nei fatti compensa le minori risorse ordinarie ad esso attribuite. La consapevolezza del pesante effetto sostitutivo della politica aggiuntiva e della sostanziale irrilevanza della politica ordinaria nel Mezzogiorno, hanno fatto ritenere necessaria la reintroduzione della legge n.18/2017 di principi per il riequilibrio territoriale”. “Le aree interne – ha poi affermato il consigliere – rappresentano una parte ampia del Paese, circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione italiana, pari a oltre 13,5 milioni di abitanti. Queste aree sono caratterizzate da un significativo calo demografico e conseguente invecchiamento della popolazione residente oltre che da una forte riduzione dell’occupazione e da una mancata utilizzazione del ‘capitale territoriale’”.
Lacorazza si è poi soffermato sui temi dell’istruzione e della sanità. “Tra dieci anni – ha precisato – avremo 15 mila studenti in meno. E’ ovvio che in Basilicata non si possono applicare gli stessi parametri della Lombardia, occorre tener presente che vi sono contesti differenti e l’autonomia regionale potrà consentire maggiore flessibilità. Stessa situazione per la sanità, senza l’utilizzo di questa strategia il sistema scoppierà. La crisi demografica – ha spiegato Lacorazza – mette in discussione anche il numero dei posti letto ospedalieri. Ci troviamo di fronte a due questioni che hanno bisogno di norme ponte che guidino verso il processo dell’autonomia differenziata”.
Sul tema del petrolio e dell’ambiente Lacorazza ha spiegato che “si può pensare di proporre al Governo una trattativa che, facendo leva anche sulle disposizioni dell’articolo 116 della Costituzione, punti ad un’intesa che stabilisca forme e condizioni di esercizio di quelle funzioni amministrative, che restano inevitabilmente al centro, ma su cui la Regione può chiedere una partecipazione più forte e più qualificata, che si concretizzi cioè nella definizione di modalità di partecipazione più stringenti della Regione nell’esercizio di queste funzioni, ad esempio con la previsione di una serie di limiti e modalità di svolgimento delle attività estrattive a tutela della salute e dell’ambiente”
“La richiesta di maggiore autonomia – ha concluso Lacorazza – consentirebbe di ottenere maggiore semplificazione per il rilascio delle autorizzazioni ambientali permettendo al sistema delle imprese di avere tempi più rapidi e certi per gli investimenti produttivi”.
Per quanto riguarda i tempi del procedimento, il presidente della prima Commissione consiliare ha auspicato di portare il documento all’esame del Consiglio regionale prima della fine della legislatura, affinché si approvi una risoluzione che possa essere utile alla prossima Assemblea regionale.