In un capolavoro cinematografico firmato Massimo Troisi, il regista e protagonista del film, pronto a vestire i panni del migrante e ad abbandonare la nativa Napoli in cerca di fortuna nella rinascimentale Firenze, decideva di “ricominciare da tre” in spregio al detto che prevede di “ricominciare da zero” motivando la sua scelta in questo modo: “tre cos mi so’ riuscit nella vita perché aggia perd pure quelle?”.
Anche il Potenza calcio dovrà approcciare a questa nuova avventura tra i professionisti ricominciando da dove si è partiti un anno fa perché il ricordo di quello che era Potenza prima dell’avvento di Salvatore Caiata e del suo entourage, non va e non deve essere dimenticato. Dunque ripartire dalla consapevolezza che quanto di straordinario realizzato lo scorso anno è frutto di sacrificio e di una progettazione lungimirante e mirata.
Ricominciare allo stesso tempo dalla considerazione che la vittoria dello scorso anno è già consegnata alla storia e che quest’anno inizia una stagione nuova, diversa che dovrà essere scandita dall’umiltà di essere dei neo promossi, dal senso di appartenenza ad una piazza che sa regalare sogni e contribuire affinché gli stessi si realizzino. Proprio la piazza, la tifoseria sarà l’ennesimo punto di partenza.
Sono stati i tifosi a creare quel clima e quell’aurea magica attorno a Potenza e che hanno senz’altro contribuito con il loto impegno, la loro passione e con il loro entusiasmo a far si che giocatori di categoria superiore abbiano scelto proprio il capoluogo lucano per affrontare questa nuova stagione.
Il terzo punto dal quale ripartire sarà e dovrà essere proprio la squadra. Solo 9 giocatori sono stati riconfermati dalla scorsa stagione (anche se il presiedente Caiata li avrebbe riconfermati tutti per l’abnegazione e la professionalità dimostrata) e tanti nuovi ne sono arrivati e ne arriveranno. Alcuni hanno calpestato prati verdi prestigiosi della Serie A (Emerson docet), altri vantano curricula e numeri nel calcio professionistico di tutto rispetto, vedi Ciccio Dettori e Giuseppe Genchi come lo stesso Vincenzo Pepe. C’è poi la voglia di stupire dei giovani Di Somma, Panico, Breza e Mazzoleni, e la voglia di affermarsi dei grandi che finalmente giocano tra i grandi (mister Ragno tra tutti ma vedi anche Franca e Guaita).
Gli stimoli non mancano, la piazza è pronta e merita la Serie C. La storia di Potenza merita la Serie C. La squadra c’è così come l’umiltà e l’ambizione di ricominciare. Ricominciare da tre?
Storia, squadra e tifoseria sono i caposaldi della nuova avventura del Potenza Calcio che dovranno accompagnare la nuova avventura che è alle porte. In bocca al lupo Potenza e buon lavoro! Le emozioni che hai regalato lo scorso anno sono state uniche e per certi versi irripetibili. Preparati a riscrivere un nuovo capitolo della tua storia perché oggi hai carta bianca e siamo pronti a vivere una nuova avvincente avventura dai colori rossoblù.