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Letto Polese e Cifarelli: per Di Maio la presunzione d'innocenza vale solo per la Raggi
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Polese e Cifarelli: per Di Maio la presunzione d'innocenza vale solo per la Raggi

USB - Ufficio Stampa Basilicata 16 Luglio 2018
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Com’era prevedibile, sono arrivate a stretto giro di posta le risposte a quanto dichiarato ieri dal Ministro Luigi Di Maio in merito all’inchiesta sulla sanità in Basilicata e in particolare sulla sua richiesta di dimissioni del Presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella, ai domiciliari e sospeso dall’incarico.
Va giù duro il segretario del Pd di Basilicata, Mario Polese.

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Il segretario regionale del pd di Basilicata, Mario Polese

“E’ gravissimo – afferma a riguardo – che, sbeffeggiando la Costituzione, si permetta di intervenire sulla vicenda della Sanità lucana in una fase così importante e delicata dell’iter giudiziario.
Di Maio entra a gamba tesa, ignorando leggi e quel principio alto e intoccabile garantito dalla nostra Costituzione che presuppone l’innocenza per ciascun cittadino italiano (tutti nessuno escluso!) fino al Terzo grado di giudizio.
Si permette di giudicare il Governatore Pittella, in pieno delirio elettorale, ma dimentica evidentemente che – puntualizza Polese – per accuse ben più gravi a Roma contro la sindaca Raggi non ha preso alcun provvedimento.

Sia chiaro – ribadisce Polese – la Raggi è innocente per la Costituzione fino alla fine dell’iter giudiziario e dovrebbe dimettersi per ben altri motivi, quelli di una comprovata incapacità quotidiana, ma per lo stesso principio lo è assolutamente anche Marcello Pittella. A nessuno è consentito di esprimere sentenze incaute e con tanta leggerezza men che meno a un vice presidente del Consiglio dei Ministri.
Non è così caro Luigi che – dice Polese rivolgendosi al Ministro Di Maio – recuperi i consensi al Sud, quelli che hai perso dopo aver venduto il nostro Paese alla Lega Nord, perché sempre tale rimane, di Salvini e Bossi. Partito che, e qui si invece si parla di sentenze passate in giudicato, deve ancora restituire agli italiani circa 50 milioni di euro.
Il portavoce dei 5 stelle però, ha preferito come sempre la scorciatoia degli slogan, delle bugie e dei ‘comizietti’ improvvisati per cavalcare menzogne come quella dei tagli ai vitalizi che in realtà sono ‘favori’ ad amici di cordata, come Gianfranco Fini che vede addirittura aumentare il proprio emolumento. O puoi negarlo Luigi? In tutto questo – conclude Polese – l’unico taglio realmente accaduto è quello di migliaia di posti di lavoro tra cui molti lucani che proprio ieri avete sciaguratamente messo in atto salvo poi utilizzare la formula ormai tristemente nota tra i pentastellati del ‘non sapevo’ o meglio ‘fatto a nostra insaputa’. La colpa del Di Maio è sempre degli altri. In realtà si deve solo vergognare!”


L’assessore Roberto Cifarelli

Sulle richiesta di dimissioni di Pittella da parte di Di Maio interviene anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Cifarelli.  Smettendo i panni istituzionali di vice presidente del Consiglio, Di Maio – afferma Cifarelli – si è esibito in una polemica politica che la dice lunga sul doppiopesismo dei 5 Stelle, garantisti a giorni alterni.
La visita del vice premier a Matera per esplorare le opportunità che deriveranno dalla sperimentazione del 5G rappresenta un positivo riconoscimento alle attività messe in campo per potenziare la rete e le connessioni e per favorire il rafforzamento delle imprese ad alto contenuto tecnologico a Matera, prossima capitale europea della cultura.
Peccato però – continua l’assessore regionale – che la visita si sia trasformata in un’occasione di polemica politica, per effetto di almeno un paio di considerazioni espresse da Di Maio in qualità di portavoce del Movimento 5 Stelle. La sua richiesta di dimissioni lanciata all’indirizzo del presidente della Giunta regionale Marcello Pittella appare contraddittoria e fortemente di parte alla luce della “indulgenza”, per non dire altro, manifestata nei confronti dei diversi avvisi di garanzia notificati, ad esempio, al sindaco di Roma per varie vicende.
Un leader di partito, tanto più se uomo di Governo, non può usare due pesi e due misure.
Ricordo a Di Maio che in Italia vige la presunzione di innocenza piuttosto che la presunzione di colpevolezza. E questo vale sia per gli iscritti al Pd che per gli amministratori del M5S.
Rispetto poi alle sue dichiarazioni sulla sanità lucana,- conclude Cifarelli – vorrei tranquillizzare il rappresentante del M5S, ma soprattutto i lucani: la sanità lucana è in buona salute, ha i conti in ordine, vi lavorano con dedizione medici, infermieri e personale amministrativo di grande qualità che ogni giorno con impegno assicurano buoni servizi alla persona sia negli ospedali che sul territorio”.

Del caso Pittella si è interessato anche il quotidiano “Il Foglio” con un articolo di Roberto Maroni dal titolo “Presunto innocente” al quale vi rimandiamo.
https://www.ilfoglio.it/barbari-foglianti/2018/07/14/news/presunto_innocente-205573/

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Tag di maio, marcello pittella, Mario Polese, roberto cifarelli
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