Ancora criticità alla foce del canale Toccacielo di Nova Siri, che così come lo scorso anno, presenta cariche batteriche oltre i limiti consentiti dalla normativa.
Si tratta dell’unica criticità riscontrata rispetto ai quattro punti monitorati da Legambiente in Basilicata e giudicato per questo “inquinato”. Per questo l’associazione quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando un esposto alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause delle criticità riscontrate in questo punto e chiedendo che i responsabili siano perseguiti secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati.
Sono, invece, nella norma i campioni d’acqua prelevati alla spiaggia di Policoro, alla foce del fiume Cavone tra Pisticci e Scanzano Jonico e Maratea alla foce del torrente Fiumicello.
Il bilancio del monitoraggio svolto lungo le coste lucane dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste edelle acque italiane (realizzata anche grazie al sostegno del CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner Novamont e Ricrea (Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio) – è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa a Maratea da Mattia Lolli, portavoce della Goletta Verde; Valeria Tempone, direttore Legambiente Basilicata; Giuseppe Ricciardi, Legambiente Maratea, alla presenza del sindaco di Maratea Domenico Cipolla.
“Il nostro monitoraggio, che come ripetiamo sempre, non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, punta a scovare le criticità ancora presenti nel nostro Paese”, dichiara Mattia Lolli, portavoce di Goletta Verde. “La mala depurazione è un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza in Italia, visto tra l’altro che siamo stati anche condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesifinché non ci metteremo in regola. Purtroppo, però, la salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa non solo della maladepurazione, ma anche dei rifiuti galleggianti e spiaggiati. Il marinelitter è ormai una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici. Per questo anche da Maratea abbiamo chiesto stamattina ai comuni lucani, così come fatto da quello di Maratea, di adottare strategie “plastic free”e al Governo di anticipare la direttiva europea mettendo al bando piatti, posate e bicchieri di plastica non compostabile e continuare così ad essere in prima linea nella lotta al marinelitter. Senza dimenticare la necessità di una seria e capillare campagna di informazione per incrementare la fiducia deicittadini verso l’acqua del rubinetto, più sana, controllata e sostenibile di quella in bottiglia”.
I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE IN BASILICATA*
*prelievi effettuati il 29 giugno 2018
Il monitoraggio di Goletta Verde (eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente il 29 giugno 2018) prendein considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principalidi contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli)e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.
Legambiente, infine, segnala criticità anche in Basilicata sul fronte dell’informazione ai cittadini. La cartellonistica informativa, obbligatoria da anni per i comuni e che dovrebbe avere la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare, non è presente in nessuno dei quattro punti monitorati.