Con relativo provvedimento della Regione Basilicata, in attuazione della legge istitutiva del registro dei mediatori culturali e linguistici, 15 giovani lucani, nati anche all’estero, sono stati certificati e iscritti.
Lo ha comunicato Pietro Simonetti, del Coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata.
“Si tratta – ha spiegato Simonetti – di un passo importante per il riconoscimento di una qualifica che non è normata a livello nazionale. La Basilicata è una delle poche regioni che, attraverso la legge13/16 e la successiva delibera attuativa, ha provveduto a regolare tale materia. Il mediatore costituisce una delle figure centrali del sistema di accoglienza che, al momento, vede occupati circa 700 giovani lucani per accogliere 2500 richiedenti asilo (circa), di cui 170 minori non accompagnati. Il Registro regionale rappresenta un contributo al riconoscimento delle professionalità, uno stimolo alla formazione e un punto fermo per l’attuazione dei contratti di lavoro e degli inquadramenti”.
“Nel quadro degli interventi della Ue per l’accoglienza, la Regione – ha continuato Simonetti- ha colto poi un altro importante risultato entrando nella graduatoria utile per il finanziamento del progetto “Rafforzamento della rete salute per i soggetti vulnerabili in accoglienza”. Con fondi Fami, il Ministero degli Interni ha deliberato un finanziamento di 744 mila euro per il progetto della Regione che coinvolge l’Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Biomedica, oltre alle strutture socio-sanitarie locali. Si tratta di una misura che determinerà – conclude- l’adeguamento dei servizi per i soggetti vulnerabili e posti di lavoro. L’intervento non è isolato ma va collegato agli altri interventi Fami che vedono in formazione oltre 120 unità, impegnate nel settore pubblico per l’inclusione, la tutela ed il contrasto allo sfruttamento”.
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