Il Collegio dei Probiviri dell’Avis Nazionale, riunitosi a Lecce il 19 maggio scorso, ha disposto “l’annullamento delle operazioni elettorali e, per l’effetto, la nullità della successiva proclamazione degli eletti alle cariche sociali” dell’assemblea Provinciale di Potenza del 01/04/2017.
La decisione è stata adottata accogliendo il ricorso presentato da Genesio De Stefano, componente del Direttivo della Sezione di Potenza dell’Avis, contro la Commissione Elettorale, la Commissione Verifica Poteri e la Presidenza dell’Avis Provinciale Potenza e, in seconda istanza, avverso il lodo del 07/02/2018 del Collegio Regionale dei Probiviri dell’Avis Basilicata.
Decadono dunque tutti coloro che sono stati eletti e, per quello che sappiamo, dovrebbero essere nulli tutti i provvedimenti adottati dal Consiglio Provinciale di Potenza dal suo insediamento alla data del provvedimento del Collegio dei Probiviri dell’Avis Nazionale. E ancor più – ci confortino gli esperti – anche quelli adottati da organismi territoriali superiori semmai di essi facessero parte eletti nell’assemblea provinciale dell’aprile dello scorso anno l’elezione dei quali è stata ritenuta nulla.
A determinare la decisione dell’organismo nazionale dell’associazione le irregolarità denunciate da De Stefano nella convocazione e nello svolgimento dell’assemblea provinciale dello scorso anno.
Tesi fatta propria dai Probiviri nazionali che hanno ravvisato “la violazione di numerose norme dello Statuto Provinciale e del Regolamento Provinciale contestando, tra l’altro, il numero dei delegati persone fisiche e persone giuridiche presenti nell’assemblea provinciale ed aventi diritto al voto, la mancata celebrazione di diverse assemblee comunali, pure ammesse all’assemblea provinciale, la nomina dei questori di sala, le procedure di votazione adottate nell’assemblea provinciale, la mancata votazione dei candidati al collegio dei revisori dei conti, a quello dei probiviri regionali e dei candidati all’assemblea”.
Tutte irregolarità statutarie denunciate nel ricorso da Genesio De Stefano, ex presidente regionale dell’Avis di Basilicata, già vice presidente nazionale dell’associazione ed attualmente componente del direttivo della sezione Avis di Potenza.
Ricorso che il Collegio Regionale dei Probiviri Avis Basilicata, con decisione del 07/02/2018, aveva rigettato, motivando il non accoglimento della richiesta di annullamento dell’Assemblea di Avis Provinciale Potenza del 01/04/2017, perché – riportiamo testualmente – “…Nel merito della trattazione e dall’esame della documentazione prodotta non è emersa nessuna violazione delle norme sia statutarie che regolamentari dell’AVIS. Nello specifico, va evidenziato che la Commissione Verifica Poteri era pienamente legittimata ad effettuare i controlli, in quanto la stessa era stata regolarmente eletta in data 19.03.2016 in occasione dell’Assemblea Avis provinciale. Tanto in conformità alle norme Regionali e Nazionali, ed in particolare, l’art. 25 comma 1 del Regolamento Avis Nazionale.
Inoltre, – si legge ancora – da un’analisi della documentazione prodotta è emerso che gli organi convenuti hanno operato in maniera conforme alla normativa associativa. Ogni operazione degli organi in questione si è svolta in maniera regolare e in conformità ai Regolamenti Associativi, utilizzando i dati trasmessi dalle rispettive Comunali. Del resto, i dati provenienti dalle Comunali e prodotti nel presente giudizio, non presentano anomalie”.
Diverso il parere di De Stefano che, ricorrendo ai Probiviri nazionali ha chiesto “di voler annullare la sentenza di primo grado, di infliggere la giusta sanzione a chi ha posto in essere le inosservanze statutarie e regolamentari denunciate al solo fine di acquisire posizioni di rappresentanza.
Di volersi esprimere – ha chiesto ancora De Stefano – nei confronti delle affermazioni fatte dal Collegio Regionale dei Probiviri il quale, a tutela della propria legittimità (3 su 5 eletti nell’Assemblea oggetto di giudizio) ha avuto il coraggio di dichiarare che la documentazione sottoposta alla vostra attenzione è conforme alle regole associative”.
Per De Stefano, sulla base di una lunga esperienza anche ai vertici dell’Avis Nazionale era palese “la violazione di numerose norme dello Statuto Provinciale e del Regolamento Provinciale contestando, tra l’altro – come ha precisato nel ricorso – il numero dei delegati persone fisiche e persone giuridiche presenti nell’assemblea provinciale ed aventi diritto al voto, la mancata celebrazione di diverse assemblee comunali, pure ammesse all’assemblea provinciale, la nomina dei questori di sala, le procedure di votazione adottate nell’assemblea provinciale, la mancata votazione dei candidati al collegio dei revisori dei conti, a quello dei probiviri regionali e dei candidati all’assemblea.
I Probiviri nazionali hanno accolto il ricorso, ritenendo fondate le contestazioni e ponendo fine ad una vicenda non certo edificante – come altre, ad onor del vero – per l’Avis lucana della quale ci siamo interessati più volte, invocando l’intervento dei responsabili nazionali dell’associazione, usciti finalmente da un imbarazzante silenzio.