Petrolio e sviluppo, un tema di stretta attualità anche alla luce delle ricadute sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Questione questa particolarmente sentita in Val d’Agri, dove la presenza del Centro Olio dell’Eni crea qualche apprensione.
Un contributo al dibattito giunge da Vito Mazzilli della Sezione Operativa WWF Val d’Agri.
“Anche se Jeremy Rifkin , il grande economista americano , ha ribadito proprio in un convegno a Potenza, che “è finita l’era del petrolio” e che il futuro è in mano ai cittadini , sembra che lo sviluppo economico e sociale del territorio della Basilicata e la stessa sua esistenza siano legati indissolubilmente all’estrazione del petrolio che dovrebbe aprire orizzonti al lavoro, all’occupazione e alla ricchezza per tutti.
Questa è un’idea – sostiene Mazzilli – semplicemente illusoria e fuorviante perchè l’industria del petrolio crea un massiccio impatto ambientale , provoca danni alla salute dei cittadini e alla tutela dell’ambiente, sfrutta il territorio in virtù degli smisurati appetiti della compagnie petrolifere, illude l’opinione pubblica di controllare i processi produttivi.
Il petrolio della Val d’Agri, come quello estratto in qualsiasi zona della Terra , è carico di sostanze inquinanti che – ricorda Mazzilli – vengono smaltite in buona parte nell’ambiente circostante, pertanto sarebbe un rischio molto alto allargarne la produzione .
La Basilicata deve avere al centro degli interessi la persona, e la sua economia deve rispettare i valori fondamentali dell’ecosistema.
La Val d’agri – prosegue Mazzilli – è in fermento per l’occupazione da parte delle compagnie petrolifere del suo territorio. I cittadini vogliono essere ascoltati e protetti, a loro non bastano più le royaltes erogate dalle compagnie petrolifere.
La VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) realizzata dal CNR sotto la direzione del Prof. Bianchi dell’Università di Pisa ha dimostrato l’incidenza maggiore della malattie respiratorie e cardiocircolatorie delle popolazioni residenti nelle vicinanze del COVA ( centro olio Viggiano).
Il WWF si batte da anni per lo sviluppo economico sostenibile e per una migliore qualità della vita delle popolazioni residenti.
Uno sviluppo economico diverso, per nulla impattante e più ecologico, si può realizzare – afferma Mazzilli – rafforzando l’agricoltura che rappresenta un pilastro fondamentale dello sviluppo economico regionale non solo per la produzione del cibo e dei prodotti tipici della Regione ma anche per la difesa dell’ambiente, del paesaggio rurale e dell’industria parallela del turismo che si è enormemente sviluppato dopo la designazione della città di Matera a capitale europea della Cultura 2019 .
Questa è la ricchezza della nostra terra. Un turismo che si espanda a tutte le zone forti della Regione ( Val d’Agri, Pollino , Vulture Melfese, Calanchi lucani, Maratea, Dolomiti lucane) determinerebbe – conclude Mazzilli – la svolta economica di tutta la Regione con ricadute positive sul benessere dei cittadini e sulla loro crescita sociale e culturale”.