Il documento approvato oggi dalla Commissione immigrazioni delle Regioni, e immediatamente trasferito alla Conferenza Stato-Regioni, ha recepito anche alcuni interventi indicati e messi in campo dalla Basilicata, in riferimento all’accoglienza diffusa, alle attività di inclusione, alla formazione dei migranti e dei giovani operatori lucani, oltre 700, che lavorano nei centri di accoglienza.
Lo riferisce Pietro Simonetti (Coordinamento Politiche per i migranti della Regione Basilicata), evidenziando che “l’iniziativa delle Regioni rappresenta un importante contributo al confronto in atto sulle politiche migratorie in Italia e nell’Unione europea”.
“Nonostante la considerevole diminuzione degli sbarchi, la gestione dei flussi migratori non programmati continua, tuttavia, a rappresentare – si legge nel documento – ancora oggi in Italia una questione complessa”, che pone a tutte le Istituzioni l’esigenza di “fornire risposte rapide e adeguate ai bisogni dei migranti”, e nello stesso tempo di “dare la giusta attenzione alle richieste che provengono dai territori”.
Confermando i principi sanciti “in merito all’equa distribuzione dei migranti su base regionale e al sistema di governance basato sulla collaborazione interistituzionale tra Stato, Regioni ed Enti locali”, le Regioni chiedono “di garantire continuità di finanziamento al sistema di accoglienza, attivando forme rigorose di controllo volte a garantire uniformi livelli di prestazioni e a sanzionare eventuali abusi e/o inadempienze”.
“Un eventuale abbattimento generalizzato del costo pro-die – aggiungono le Regioni – rischia paradossalmente di penalizzare i progetti che hanno garantito gli standard di intervento richiesti e prefigura una situazione in cui i territori che accolgono si trovano a dover fronteggiare da soli tale contesto”.
Il documento evidenzia, infine, la necessità di garantire il massimo livello di tutela per i minori stranieri, soprattutto a quelli non accompagnati, “rispetto ai quali i singoli Comuni sono ancora oggi a doversi fare carico dei maggiori costi”, il potenziamento del sistema Sprar e l’impegno a garantire continuità alle risorse destinate a Regioni ed enti locali e finalizzate all’effettiva integrazione dei cittadini stranieri regolari”.