Un brano dell’Etica Nicomachea di Aristotele è stato scelto per la seconda prova di maturità del Liceo Classico. Il brano greco scelto è tratto dall’ottavo libro dell’opera aristotelica prima citata e pone al centro di ogni cosa la virtù dell’amicizia.
Leggendo la traduzione che Filosofico.net ha reso disponibile, mi si è letteralmente accapponata la pelle.
“[1155a] Dopo queste cose, dovrà far seguito una trattazione dell’amicizia, poiché essa è una virtù o è accompagnata da virtù, ed è, inoltre, radicalmente necessaria alla vita. Infatti, senza amici, nessuno sceglierebbe di vivere, anche se possedesse tutti gli altri beni; anzi si ritiene comunemente che siano proprio i ricchi e i detentori di cariche e di poteri ad avere il più grande bisogno di amici: infatti, quale utilità avrebbe una simile prosperità, se fosse tolta quella possibilità di beneficare che si esercita soprattutto, e con molta lode, nei riguardi degli amici? Ovvero, come potrebbe essere salvaguardata e conservata senza amici? Quanto più è grande, infatti, tanto più è esposta al rischio. E nella povertà e nelle altre disgrazie gli uomini pensano che l’unico rifugio siano gli amici. Essa poi aiuta i giovani a non commettere errori, i vecchi a trovare assistenza e ciò che alla loro capacità d’azione viene a mancare a causa della debolezza, ed infine, coloro che sono nel fiore dell’età a compiere le azioni moralmente belle: “Due che marciano insieme…”, infatti, hanno una capacità maggiore sia di pensare sia di agire. E sembra che tale atteggiamento sia insito per natura nel genitore verso la prole e nella prole verso il genitore, non solo negli uomini, ma anche negli uccelli e nella maggior parte degli animali, negli individui appartenenti alla stessa specie fra di loro, e soprattutto negli uomini, ragion per cui noi lodiamo coloro che amano gli altri esseri umani. E si può osservare anche nei viaggi come ogni uomo senta affinità ed amicizia per l’uomo. Sembra, poi, che sia l’amicizia a tenere insieme le città, ed i legislatori si preoccupano più di lei che della giustizia: infatti, la concordia sembra essere qualcosa di simile all’amicizia; ed è questa che essi hanno soprattutto di mira, ed è la discordia, in quanto è una specie di inimicizia, che essi cercano soprattutto di scacciare. Quando si è amici, non c’è alcun bisogno di giustizia, mentre, quando si è giusti, c’è ancora bisogno di amicizia ed il più alto livello della giustizia si ritiene che consista in un atteggiamento di amicizia. E non solo è una cosa necessaria, ma è anche una cosa bella: infatti, noi lodiamo coloro che amano gli amici, anzi si ritiene che l’avere molti amici sia qualcosa di bello; ed inoltre, si pensa che sono gli stessi uomini che sono buoni ed amici.”
Penso che il messaggio di questo brano sia di una importanza assoluta. In un mondo di amicizie virtuali, di rapporti logorati dalla lontananza che la crisi economica e demografica ha causato, di materialità esaltata all’inverosimile, il richiamo all’amicizia di Aristotele è una boccata di ossigeno vitale.
Questo brano contiene il segreto per avere una vita vissuta. Aristotele sottolinea come spesso chi ha più bisogno di amicizia è colui il quale è contornato di potere e ricchezza. Che senso avrebbe possedere tutto tranne il cuore di un amico?
Viene ribadito il messaggio del vero amico come colui che nel momento del bisogno è al tuo fianco: lo definisce un rifugio il filosofo greco. In un momento storico come questo, in cui assistiamo ad una vera e propria campagna d’odio razziale nei confronti di chi cerca semplicemente un rifugio, queste parole diventano semi da spargere nel cuore dei ragazzi. Cos’è la ricerca di un rifugio se non la speranza di trovare un posto sicuro e dei volti amici?
L’unione fa la forza, ci dice Aristotele, in qualsiasi età. In giovinezza aiuta a fare meno errori, in vecchiaia nel trovare assistenza. Più in generale insieme si è capaci di tutto: quando si uniscono cuori, cervelli e gambe ogni cosa è realizzabile.
L’amicizia tiene in piedi una città e più nello specifico una comunità.
Per concludere questa specie di analisi – dovuta alla mia incontenibile emozione nel leggere la traduzione – del brano che è scelto per la seconda prova, credo che le parole più belle siano quelle originali:
“Quando si è amici, non c’è alcun bisogno di giustizia, mentre, quando si è giusti, c’è ancora bisogno di amicizia ed il più alto livello della giustizia si ritiene che consista in un atteggiamento di amicizia”.
Teneteveli stretti gli amici, sono il segreto per una vita davvero vissuta.