Concorso in omicidio pluriaggravato, per futili motivi e commesso con crudeltà: è l’accusa che la Procura della Repubblica di Matera ha mosso contro due uomini, Gianmarco Mossuto di 28 anni e Giuseppe Simmarano di 47, ritenuti responsabili della morte di Luigi D’Aria, di 42 di Grottole, il cui cadavere è stato trovato domenica scorsa nelle campagne di Montescaglioso (Matera).
L’uomo è stato ucciso da Gianmarco Mossuto, nato e residente a Montescaglioso il 21 dicembre 1990, accusato di omicidio pluri-aggravato, porto ingiustificato di coltello e occultamento di cadavere. Il corpo, avvolto in coperte di pertinenza dell’abitazione rurale del signor Giuseppe Simmarano, è stato nascosto a 400 metri dal luogo in cui è stato eseguito l’omicidio, in una scarpata di contrada Cannezzano. Risponde di omicidio pluri-aggravato anche Simmarano, ex pizzaiolo, nato a Bari il 2 febbraio 1971 e residente a Montescaglioso, anche lui arrestato dai Carabinieri. Entrambi si trovano nel carcere di Matera.
D’Aria è stato ucciso con due coltellate che lo hanno raggiunto all’addome e, con particolare violenza, al collo. Le motivazioni del delitto, secondo gli inquirenti e le testimonianze dello stesso Mossuto, per ragioni legate alle proprietà di un casolare e di alcuni terreni.