“Potare regolarmente le siepi radicate sui propri fondi, che provochino restringimenti e invasioni delle sedi stradali o ferroviarie, o limitazioni di visibilità e di transito. Tagliare i rami delle piante radicate sui propri fondi, che si protendono oltre il limite di proprietà, o che nascondano o limitino la visibilità di segnali stradali o ferroviari, o interferiscano in qualsiasi modo con la corretta fruibilità e funzionalità del transito. Rimuovere alberi, ramaglie e terriccio, qualora caduti su sede stradale o ferroviaria dai propri fondi per effetto di intemperie o per altra causa. Eseguire, ogni altro intervento necessario per la messa in sicurezza, l’adeguamento e la manutenzione dei fondi confinanti con strade, linee ferroviarie e percorsi pedonali”.
Questo il dispositivo dell’ordinanza sindacale in base alla quale, anche quest’anno, la Polizia locale sta effettuando monitoraggio e controlli, affinché possa essere rispettata dalla cittadinanza. Ai trasgressori viene applicata una sanzione pecuniaria, fatta salva ogni altra azione prevista dalle norme vigenti. Sanzioni amministrative e pecuniarie di importo compreso entro tra 25 e 500 euro, oltre all’eventuale esecuzione in danno, e con riserva di emanare specifica Ordinanza contingibile ed urgente, in caso di pericolo per la pubblica incolumità. La proprietà inadempiente si assume tutte le responsabilità civili e penali per qualsiasi incidente o danno derivante dalla incuria delle piantagioni poste a margine delle sedi ferroviarie e stradali. Le segnalazioni riguardanti l’inottemperanza del presente avviso saranno trasmesse dagli Organi delegati alle funzioni di controllo nell’ambito delle specifiche competenze territoriali, agli Uffici comunali, che provvederanno alla identificazione dei proprietari dei fondi interessati per l’accertamento delle eventuali violazioni. In caso di presenza di più comproprietari dello stesso fondo, ciascuno dei trasgressori soggiace alla stessa sanzione pecuniaria prevista per la violazione alla quale ha concorso. E’ bene ricordare che sussiste il generale principio della responsabilità del custode del bene (sia esso proprietario, usufruttuario, enfiteusa, conduttore, ecc.) sul quale grava la presunzione di responsabilità generale. Avverso al provvedimento può essere opposto ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale, entro 60 giorni dalla pubblicazione, ovvero può essere avanzato ricorso straordinario entro 120 giorni al Capo dello Stato.