Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Matera, al termine di due distinte attività ispettive di tipo fiscale, ha segnalato alla locale Agenzia delle Entrate due aziende della provincia di Matera le quali, negli anni d’imposta dal 2012 al 2017, hanno evaso IVA per oltre due milioni di euro.
Le predette aziende hanno indebitamente beneficiato di un regime agevolativo connesso ad operazioni di esportazione pur non essendo nelle condizioni imposte dalla norma per poterne fruire.
Pertanto, i finanzieri hanno proceduto al recupero dell’i.v.a. sulle operazioni irregolarmente fatturate in regime di non imponibilità.
Nella sostanza, per usufruire del particolare regime agevolativo della non imponibilità I.V.A., la merce, destinata all’estero, doveva essere spedita e trasportata direttamente a cura del primo cessionario italiano, anche se per nome e per conto dell’acquirente italiano, senza che la merce stessa transitasse materialmente nella disponibilità di quest’ultimo.
La questione giuridica particolarmente complessa, oggetto di numerose pronuncie giurisprudenziali e orientamenti dottrinali, trae origine da una specifica norma comunitaria in materia di scambi commerciali nell’ambito UE, che consente la non imponibilità a quelle triangolazioni commerciali che vedono il venditore terzo spedire direttamente all’estero la merce per conto del committente senza un materiale transito della merce in oggetto nelle sedi aziendali del committente.