Scottati da opere incompiute – la più vergognosa la Ferrandina- Matera – la notizia riportata da Il Quotidiano con un articolo del collega Antonio Corrado desta non poche preoccupazioni: sono finiti i fondi per completare la Bradanica.
Lo ha comunicato l’Anas all’impresa Aleandri, i dirigenti della quale hanno informato i dipendenti.
Per completare l’importante arteria attesa da anni, bisogna realizzare altri tre chilometri e mezzo, alcune complanari (tra le più necessarie quella all’altezza del Borgo La Martella) e riprogettare il viadotto Santo Stefano interessato da uno smottamento.
Il collega Corrado ha registrato le giuste rimostranze dei rappresentanti sindacali, molti dei quali temevano che potesse accadere quanto annunciato. E’ il motivo per il quale – dichiara Franco Pantone della Filca Cisl – era necessario che sui lavori si vigilasse.
Per realizzare la Bradanica finora sono stati spesi 50 milioni di euro e, quando sembrava che dovesse essere ultimata, si torna a parlare di varianti e soprattutto che i fondi disponibili sono finiti.
Parlare di scandalo come sostengono i rappresentanti sindacali non è fuori luogo.
Pantone accusa l’Anas di atteggiamento poco rispettoso del territorio.
Fernando Mega, segretario provinciale della Fillea Cgil al collega Corrado anticipa che si è pronti ad occupare la strada perchè “l’Anas tratta la Basilicata in modo vergognoso”.
Gianfranco De Palo della Feneal Uil denuncia che i lavoratori rischiano il licenziamento.
Alla vigilia di un evento culturale dalla portata storica, Matera Capitale della Cultura 2019, si torna a parlare di ritardi nella realizzazione di importanti infrastrutture indispensabili per facilitare il collegamento tra la Città dei Sassi e il resto del paese.
La Bradanica è una delle arterie che dovrebbero assolvere a questo scopo. Ma tant’è.