Operazione antidroga delle Squadre Mobili di Potenza e Matera in Basilicata e Puglia.
Smantellata un’organizzazione criminale che nel tempo ha mantenuto uno stabile canale di approvvigionamento che ha garantito dal Marocco l’immissione sul territorio nazionale di rilevanti quantità di droga, fino oltre una tonnellata di hashish, seguendo a tal fine le rotte europee del narcotraffico, attraverso la Spagna e la Francia, paesi dove alcuni degli odierni indagati avrebbero propri collaboratori.
Su disposizione del Gip del Tribunale di Potenza
in carcere: Bouchaib Morchid, Khalid Bahbah, Hassan Rimi, Donato Michele Cifarelu, Emanuele Di Lecce, Pasquale Cifarelu, Nicola Pisootta, Nicola Stasi, Besmir Vrapi Domenico, Nicola Pietragallo, sottoposti alla misura cautelare in carcere-
Agli arresti domiciliari: Mario Matera, e Antonio Martino.
Obbligo di dimora a Matera per Giuseppe Montemurro e PAOUCELU Vito Domeniço Paoucelu.
Obbligo di presentazione alla P.G. per Angelo Lorusso ed Erasmo Belmonte.
I provvedimenti del Gip su richiesta della Procura concludono una complessa attività d’ndagine condotta dalla Sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Potenza e dalla sezione Antidroga della Squadra Mobile di Matera, compendiata nella richiesta èji questa Direzione Distrettuale Antimafia , che ha consentito di delineare un quadro indiziario . di indubbia gravità a carico . degli indagati, in relazione ai reati di traffico di sostanze stupefacenti, ai reati di tentato incendio e danneggiamento a seguito d’incendio, spendita di monete false ed estorsione, nonché detenzione e porto abusivo di armi.
Le indagini iniziate dopo gli attentati a Matera
Le indagini iniziate a seguito di una una serie di attentati dinamitardi che avevano interessato, nel periodo di Dicembre e Gennaio 2016, diversi esercizi commerciali nella città di Matera, organizzatore dei quali, secondo gli investigatori, sarebbe lo Stasi che al contempo era un assuntore di sostanze stupefacenti, hanno consentito di portare alla luce una significativa attività di traffico illecito, della quale erano protagonisti soggetti operanti nell’area del materano e del barese, i quali erano a loro volta in grado, mediante corrieri collegati con piazze anche sovranazionali, di immettere nel mercato lucano significative quantità di cocaina e hashish.
La droga dal Marocco
In tale contesto, la struttura organizzativa, dotata di una cassa comune, è· stata capace nel tempo di mantenere uno stabile canale di approvvigionamento, che ha garantito dal Marocco rilevanti quantità di droga, seguendo a tal fine le rotte ultra nazionali ed ultra europee del narcotraffico, attraverso la Spagna e la Francia, paesi dove alcuni degli odierni indagati avrebbero propri collaboratori.
Nello specifico, venivano identificati i fornitori e i corrieri in Khalid Bahbah e Hassan Rimi, di origini marocchine, i quali, mantenendo stabili contatti con i loro rispettivi paesi di origine, rifornivano il sodalizio, provvedendo al trasporto dello stupefacente, in prevalenza del tipo hashish e cocaina.
Il deposito della droga a Castellaneta
Ill custode della droga sarebbe stato Mario Matera, il quale lo scorso ottobre fu arrestato in flagranza di reato poiché trovato in possesso di oltre 400 kg di sostanza stupefacente del tipo “hashish”, 40 kg del tipo “marijuana” e 1 kg del tipo “eroina” che, per conto di Khalid Bahbah e Hassan Rimi teneva in un deposito della propria azienda Agricola a Castellaneta in provincia di Taranto.
A Lavello altro canale di approvvigionamento
Gli approfondimenti investigativi consentivano ancora di individuare il cittadino marocchino Bouchaib Morchid , residente a Lavello, ulteriore canale di approvvigionamento del sodalizio criminoso, operante in tutta la Regione Basilicata, e con propaggini fino alla limitrofa Regione Puglia.
L’arresto di Morchid e Kercuku
Lo scorso Febbraio, Bouchaib Morchid insieme a due complici, veniva tratto in arresto in flagranza di reato in provincia di Potenza, poiché trovato in possesso di circa 1 tonnellata di sostanza stupefacente del tipo “hashish”.
Le indagini permettevano d’individuare un alternativo canale di approvvigionamento per il tramute d nel cittadino albanese Mariglen Kercuku, il quale, lo scorso Giugno, veniva trovato in possesso di circa 5 kg di eroina e tratto in arresto in Svizzera, dove si trova attualmente detenuto.
I “pusher”
Meri partecipi, poi, alla stessa organizzazione, retta da Donato Michele Cifarelu, erano i “pusher” Emanuele Di Lecce, Pasquale Cifarelu, Nicola Pisootta, Besmir Vrapi , LORUSSO Angelo Lorusso, Vito Domenico Paoucelu, Erasmo Belmonte e Giuseppe Montemurro, incaricati di rifornire singole piazze di spaccio della provincia di Matera.
L’arresto di Cifarelu e Di Lecce
Lo scorso Noyembre, in località Borgo Venusio a Matera Donato Cifarelu ed Emanuele Di Lecce vennero arrestati in flagranza di reato poiché trovati in possesso, rispettivamente, di circa 300 grammi di cocaina, vario materiale per il taglio ed il confezionamento, una struttura ed un impianto completo di sistema di irrigazione adibito alla coltivazione della canapa indiana e banconote del valore complessivo di 700 euro, risultate false; nonché 50 grammi di cocaina, una pistola calibro 32 e vario munizionamento dello stesso calibro.
Per l’occasione furono ricostruiti altri episodi di spaccio di sostanza stupefacente, attuati nella zona di Matera e del vicino Comune di Santeramo in Colle anch’essi posti in essere in maniera organizzata, da un piccolo sodalizio criminoso facente capo a Domenico Bitetti, il quale si serviva per la distribuzione al minuto della complicità di PETRAGALLO Nicola Petragallo ed Antonio Martino.
Scoperti episodi estorsivi e smercio di banconote false
Durante le indagini scoperti episodi delittuosi diversi, non meno allarmanti, dai danneggiamenti a scopo ritorsivo, frutto di un’attenta programmazione, alla spendita di banconote false, ad iniziative di tipo chiaramente estorsivo, grazie anche la disponibilità di armi, poste in essere da alcuni degli indagati, ed in particolare da STASI Nicola, pluripregiudicato ; impegnato in “poliedriche” attività illecite.
Nel corso delle attività investigative si è pervenuti, pertanto, alla ricostruzione di ipotesi di danneggiamento seguito da incendio, organizzate ai danni di due autovetture in uso al direttore pro-tempore della società “Come/’ spa” di Matera e di un allarmante quanto violento attentato dinamitardo programmato ai danni del bar “La Voglia Mattél’ di Matera. Episodi programmati ed organizzati da Nicola Stasi e Donato Michele Cifarelu, con tanto di sopralluogo sui posti e predisposizione di taniche di benzina, non si concretizzavano per cause indipendenti dalla loro volontà, grazie all1ntervento del personale della Polizia di Stato che impediva l’esecuzione degli eventi programmati.