Un’occasione per parlare di lavoro e del lavoro, di quello ben fatto, di chi usa le mani, l’arte, la creatività. Un momento di confronto, di scambio culturale, intellettuale e pratico, di racconto delle proprie esperienze di vita.
Tutto questo e molto altro ancora è stata “La notte del lavoro narrato” che si è svolta ieri, lunedì 30 aprile, presso la Libreria Sognalibro di Potenza.
Giunta alla quinta edizione nazionale e per la seconda volta a Potenza, l’iniziativa nasce da un’idea del sociologo Vincenzo Moretti ed è – come spiega lo stesso ideatore in una nota – “L’occasione per tenere insieme l’Italia intera e anche un pezzettino d’Europa intorno al lavoro e al suo valore”.
Tra libri e oggetti curiosi e colorati, infatti, gli ospiti hanno raccontato gli intrecci tra il loro percorso umano e professionale, le aspirazioni e l’impegno che il lavoro richiede e le difficoltà che, immancabilmente, contrastano sogni e volontà.
Attraverso l’hashtag #lavoronarrato, inoltre, è stato possibile seguire tutte le medesime iniziative nelle diverse città e condividere immagini, testi, filmati.
Intervenuti per parlare della loro esperienza professionale ed offrire consigli e spunti di riflessione, Massimo Chianese, disegnatore con aerografo, all’opera durante l’incontro per realizzare il volto di Audrey Hepburn su maglietta, Angela Lagrotta, creativa, Rossella Capobianco, designer ed esperta di feng shui, Fabio Amendolara, giornalista e scrittore, che si è soffermato sul tema di legalità e lavoro.
Ogni ospite è stato introdotto da una canzone che lo caratterizza o caratterizza il suo lavoro, delle letture hanno guidato e scandito i racconti, ricchi di creatività, vena artistica e smisurata passione ma anche di momenti difficili, superati e dai risvolti formativi.
“Lo spirito è quello di condividere, promuovere l’interazione e trasmettere ispirazione dalle storie degli altri – spiega Angela Di Maggio, titolare della Libreria Sognalibro – Un confronto dove non ci sarà una lezione ma una condivisione”.
“Il concetto motivazionale della libreria – ha aggiunto – è quello di attivare percorsi di crescita, come abbiamo fatto con i bambini delle scuole medie, per favorire la scoperta dei propri sogni e del proprio talento. Vogliamo creare pezzetti di strada per far raggiungere la consapevolezza su ciò che si vuole fare”.
La libreria ha anche adottato un giardino antistante la propria sede, coltivato e curato secondo il motto “Le parole sono semi”.