Botta e risposta tra il capo gruppo del Pd in consiglio regionale, Vito Giuzio, e il consigliere Nicola Bendetto, dopo la decisione dell’assemblea di rinviare a lunedi’ prossimo ogni decisione per quanto riguarda l’elezione del presidente dell’assemblea.
In una nota Bendetto addebita ogni responsabilità dell’ennesimo rinvio al Pd che, secondo lui, avrebbe messo in scena “una nuova sceneggiata del teatrino della politica”.
“E’ accaduto infatti – prosegue Benedetto – che dopo giornate di tavoli, riunioni di maggioranza, nel Pd, di correnti del Pd, di incontri personali, un’altra intera mattinata non è bastata per indicare una proposta e per assumere una responsabilità. La gente non ne può più di tutto questo anche perché l’elettorato, poco più di un mese fa, ha emesso un verdetto chiaro e netto contro queste pratiche politiche alimentate e perpetrate da questa classe dirigente che dimostra di non aver compreso la lezione del voto.
I dissensi, le divergenze, i veti interni al Pd – conclude Bendetto – non si possono scaricare ancora sull’attività del Consiglio regionale che in questi ultimi mesi di legislatura”
Al consigliere Benedetto risponde il capo gruppo del Pd, Vito Giuzio, secondo il quale “Benedetto farebbe bene a documentarsi prima di uscire con esternazioni che hanno un solo scopo: disorientare i cittadini ai quali correttezza istituzionale vorrebbe che si fornissero notizie più precise.
IL Pd – precisa Giuzio – unanimemente aveva proposto che presidente del consiglio fosse eletto un esponente della minoranza, chiedendo ai partiti che la compongono di esprimere un candidato.
I partiti della minoranza – prosegue Giuzio – solo in tarda mattinata hanno fatto sapere che non era stata trovata nessuna intesa e pertanto la proposta del Pd veniva respinta al mittente, pur riconoscendone la validità politica.
Nessuna responsabilità del Pd, dunque, partito che, – conclude Giuzio – come responsabilmente aveva offerto una soluzione, con altrettanta responsabilità individuerà ora all’interno della maggioranza un proprio candidato per consentire la regolare attività istituzionale del consiglio”.