Si fermano i dipendenti di molte aziende del settore metalmeccanico e non per lo sciopero che Fim Fiom e Uilm hanno indetto per oggi dopo il grave incidente verificatosi all’Ageco di Tito scalo in seguito al quale è morto il 27enne Antonio Caggianese (vedi articolo).
I metalmeccanici sostengono fortemente le rivendicazioni relative al corretto rispetto delle normative e per maggiori investimenti in sicurezza richiamate dalla proclamazione di sciopero nel settore dell’igiene ambientale.
Allo sciopero che si terrà secondo le modalità decise dalle RSU a livello aziendale, aderiscono anche le segreterie regionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL di Basilicata e la RSU che in una nota congiunta ricordano che in Italia muoiono ogni anno oltre 1000 persone sul lavoro: “cifre inaccettabili per un paese moderno e civile”.
Sull’incidente all’Ageco interviene anche il segretario generale della Cisl di Basilicata Enrico Gambardella, il quale invita la magistratura ad essere “rapida, rigorosa e severa nell’accertamento delle responsabilità penali.
In attesa di capire le circostanze in cui si è consumata la tragedia, è di tutta evidenza – sostiene – che ci siano ancora lacune nella filiera della sicurezza sui luoghi di lavoro, lacune che vanno individuate per evitare ulteriori tragedie.
Gambardella considera “doveroso moltiplicare gli sforzi per riportare il tema della sicurezza al centro del dibattito pubblico. Le sempre più frequenti operazioni di polizia contro il lavoro irregolare, non ultima quella di ieri in provincia di Matera, segnalano che la lunga crisi economica e sociale ha pericolosamente abbassato la soglia di percezione dell’insicurezza e allargato le maglie dell’irregolarità. La lotta al lavoro irregolare va però fatta – conclude Gambardella – anche sul terreno della prevenzione promuovendo una vera cultura del ‘buon lavoro’ e premiando con adeguati incentivi morali le imprese che operano correttamente e in modo responsabile”.