E’ il senso di sfiducia nella politica che porta molti a disertare le urne a preoccupare le associazioni e i movimenti cattolici della Basilicata.
Una preoccupazione che ha spinto i loro responsabili a redigere un documento nel quale invitano politica ed istituzioni a mettere “al centro, nel tempo che resta di campagna elettorale, i temi che “incontrano e abbracciano” la vita di ciascuno”.
Ai lucani l’invito “a riappropriarsi del voto che è una forma di partecipazione, pur limitata dal vigente sistema elettorale, che non si può sprecare.
“Quanto più una situazione è difficile, tanto più è importante- si sostiene nel documento – l’impegno di ognuno e il dialogo fra tutti, senza illusioni e senza cedere alla rassegnazione.
Il cambiamento, lo sappiamo, parte dal basso, dal nostro lavoro, dalle nostre case, dalle nostre comunità, dal nostro senso di partecipazione; si coltiva nel terreno della responsabilità civile, si edifica nel territorio del dibattito pubblico che abbiamo, anche come cattolici o proprio perché cattolici, il dovere di animare”.
Nel documento si fa un’analisi della situazione economica della Basilicata che desta molte preoccupazioni. ” Il Sud continua ad espellere la sua classe dirigente, il suo capitale umano migliore, se è vero che l’emorragia di giovani – che coinvolge gran parte delle famiglie – ha interessato fino ad oggi per lo più diplomati e laureati: in Basilicata, in 15 anni la regione ha perso 30 mila abitanti, passando dai 599.000 del 2000 ai 570.000 di oggi (Fonti: SVIMEZ ed ’ISTAT).
Le grandi risorse naturali della Regione sono state usate fino ad oggi con il diffuso timore che i controlli ambientali non abbiano dato tutte le garanzie di tutela della salute della popolazione e, nonostante il relativo miglioramento economico segnalato dagli osservatori economici nell’ultimo periodo, la mancanza di lavoro – soprattutto giovanile – resta una piaga che tocca praticamente tutte le famiglie”.
Nonostante questo quadro fosco, l’Assemblea Regionale delle Associazioni Laicali della Chiesa di Basilicata ritiene che”il destino della Basilicata e del sud non sia affatto segnato e che, anzi il Mezzogiorno oggi costituisca addirittura una “opportunità per tutta l’Italia”.
Tale convinzione è suffragata anche dalle esperienze di presenza nel sociale e di condivisione dei bisogni che nell’ambito dell’ Assemblea delle Aggregazioni Laicali sono rappresentate dalle diverse realtà associative.
Bisogna costruire – è l’auspicio dei laici della Chiesa lucana – “una casa comune” affinchè prevalgano il primato della persona, il valore della sussidiarietà, la promozione e la difesa della famiglia, la cura dei più deboli, l’accoglienza.
Nell’affermarlo, si fa riferimento a quanto affermato dal cardinale Gualtiero Bassetti, che richiama al rispetto della persona umana nella sua integrità senza prestarsi a separazioni di comodo in rapporto alla propria posizione politica («non ci si può prendere cura dei migranti e dei poveri per poi dimenticarsi del valore della vita; oppure, al contrario, farsi paladini della cultura della vita e dimenticarsi dei migranti e dei poveri, sviluppando in alcuni casi addirittura un sentimento ostile verso gli stranieri”).
Si legge ancora nel documento. “Sentiamo il bisogno di “ripartire”, e la nostra Italia non parte se non parte il Sud perché lo sviluppo del Mezzogiorno fa bene a tutto il paese.
Nell’ultimo decennio per il Mezzogiorno e per l’Italia si è creata una opportunità prima impensata, grazie alla nuova geografia della globalizzazione: nel Mediterraneo passano due terzi dei traffici mondiali movimentati dall’economia cinese e indiana. E nel Mediterraneo c’è il Mezzogiorno d’Italia con i suoi porti che dovrebbero godere di un vantaggio naturale.
Altre opportunità riguardano il territorio, il turismo e la stessa Matera capitale europea della cultura per il 2019; è la prima volta del sud e dovrebbe essere il simbolo del nuovo paradigma del meridionalismo: che propone ed offre e non chiede”.
L’ Assemblea delle Associazioni Laicali di Basilicata ritiene, per questo, illuminante l’invito, espresso da Papa Francesco di vincere la tentazione di stare «alla finestra a guardare senza sporcarsi le mani» accontentandosi «di criticare, di descrivere con compiacimento amaro e altezzoso gli errori del mondo intorno».
“La scelta definitiva che ci muove – sostengono – è quella di abbracciare e amare questo nostro mondo nella prospettiva di una speranza da costruire con fedeltà ogni giorno, con la consapevolezza che la speranza non è la proiezione dei nostri desideri ma è, oggi più che mai, la capacità di riprendere in mano il nostro destino, è la capacità di risentirci protagonisti del nostro domani, è – in fin dei conti – la capacità di sentirci costruttori del nostro futuro. Abbiamo il dovere – come ha ricordato Papa Francesco – di abitare questo tempo col desiderio di ricucire il tessuto sociale, situandoci “all’incrocio della vita e della coscienza cristiana con le situazioni del nostro mondo” (Centesimus Annus n.59) e di essere autenticamente presenza viva nella storia, consapevoli che la fede in Cristo è un bene anche per le nostre città.
Il documento è un primo impegno della Consulta Regionale delle aggregazioni Laicali della Basilicata (CRAL), costituita da poco, vorrebbe essere il “luogo”, il laboratorio permanente di confronto, verifica, discernimento, proposta, in cui aiutarci reciprocamente a maturare scelte consapevoli.
Un “luogo” in cui continuare a ritrovarci, per condividere azioni di carità sociale e per offrirci vicendevolmente spazi di approfondimento, di ricerca e tentativi di soluzioni ai problemi.