La direzione nazionale del Pd ha definito le liste e indicati i candidati per la Basilicata.
- Gianni Pittella, candidato al collegio senatoriale uninominale e al proporzionale a Salerno;
- Salvatore Margiotta capolista al Senato nel plurinominale, al secondo posto Maria Antezza;
- Vito De Filippo, capolista al proporzionale alla Camera;
- Francesca Barra al collegio uninominale di Matera;
- Guido Viceconte, per la lista Lorenzin, al collegio di Potenza.
Ufficalizzata la candidatura, Gianni Pittella, europarlamentare del Partito Democratico Presidente del Gruppo S&D in Parlamento europeo, ha affidato ai social questo messaggio.
“Mi candido alle prossime elezioni al Senato uninominale nella mia terra, in Basilicata, e capolista al Senato proporzionale nella circoscrizione di Salerno, terra a cui sono da sempre legato.
Dopo anni passati in Europa, ho deciso di tornare per dedicarmi in prima persona al futuro del Mezzogiorno e dell’Italia.
Ogni elezione segna un passaggio importante per una Nazione ma il 4 marzo, per l’Italia e per l’Europa, rappresenterà la linea di demarcazione tra chi vuole un’Italia che rialza la testa e chi invece vuole trascinarci lontano dall’Europa, alla deriva di un futuro incerto e avventurista.
Negli ultimi anni, il Paese si è rafforzato. L’economia va meglio, come italiani siamo più rispettati in Europa e nel mondo. Questi primi risultati sono stati raggiunti grazie al lavoro dei governi guidati dal Partito Democratico ma sono anche il frutto del lavoro e dei sacrifici di milioni di italiani che, in silenzio, hanno attraversato tempi durissimi. Proprio ora che incominciano a vedersi i risultati, sarebbe un errore sciupare questi sacrifici, affidandosi a forze che non hanno la capacità per governare l’Italia.
So bene che molto resta da fare. La crisi ha lasciato ferite profondissime. In quasi ogni famiglia, c’è un giovane che non trova lavoro e che non può costruirsi un futuro. Chi ha lavorato tutta la vita, è stanco di stringere la cinghia. Troppi anziani si sentono soli. Troppi quartieri e troppi paesi si sentono abbandonati.
Voglio rivolgermi soprattutto a chi si sente in difficoltà e dire loro che dobbiamo e possiamo sperare ancora. In questi anni, in Europa ho imparato che, con preparazione e impegno, si possono cambiare situazioni che sembrano impossibili. Ho visto regioni in difficoltà riprendersi, città che sembravano spacciate sono rinate, ragazzi che erano senza speranza mi hanno raccontato come hanno saputo cambiare in meglio le loro vite.
Ma questi cambiamenti non verranno da soli, non verranno con la bacchetta magica. Serve una grande mobilitazione per il Mezzogiorno e, per fare questo, abbiamo bisogno di una presenza forte in Parlamento.
I dati ci dicono che la crescita economica sta finalmente ripartendo nel Mezzogiorno. Aumentano gli occupati. Questi segnali incoraggianti non sarebbero stati possibili senza l’impegno del governo negli ultimi anni. Solo nel 2017 sono stati mobilitati per il Mezzogiorno quasi 30 miliardi di euro in interventi pubblici. Si sono messi in campo incentivi fiscali per creare occupazione. E quest’anno verranno istituite le Zone Economiche Speciali, aree che avranno una fiscalità privilegiata per attirare investimenti da tutto il mondo e che saranno un volano per lo sviluppo delle nostre Regioni. L’istituzione delle Zone Economiche Speciali è un passaggio decisivo, ispirato alle migliori esperienze europee, per il quale mi sono battuto per anni e che dovremo sapere cogliere.
Grazie ad anni di lavoro al servizio dell’Italia e del Mezzogiorno in Europa, sono pronto a mettere a disposizione di tutti voi il mio patrimonio di conoscenze e capacità. Sono pronto a dare tutte le mie forze perchè il Mezzogiorno e l’Italia colgano davvero il treno della ripresa economica. Con i più qualificati attori nazionali ed europei, voglio mettere in campo una terapia d’urto per il Mezzogiorno che porti alla nascita del più grande piano di investimenti e sviluppo per il Mezzogiorno.
Dobbiamo costruire un rapporto ancora più forte con l’Europa perché solo l’Europa ha le capacità e le risorse per aiutarci. Pensiamo a cosa sarebbe il Mezzogiorno senza le risorse europee. Dobbiamo spendere quelle risorse in maniera più efficiente e concentrarle su grandi progetti che portano vero sviluppo. Le nostre Regioni, per bellezza e creatività, sono ammirate in tutto il mondo, e meritano investimenti e opportunità almeno pari a quelle delle grandi Regioni europee.
Tutti insieme, contro ogni pronostico, siamo riusciti a fare diventare Matera capitale europea della cultura per il 2019. Con la stessa passione dobbiamo ora batterci per tutto il Mezzogiorno e per l’Italia.
Il Mezzogiorno deve tornare ad essere cuore d’Italia e d’Europa.
Ho l’onore di essere il Presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo. Sono stato in prima fila per sventare l’uscita della Grecia dall’Unione europea, per combattere l’evasione fiscale. Abbiamo scalfito l’austerità liberando miliardi di euro in investimenti anche attraverso la creazione di un grande piano europeo di investimenti. Mi sono battuto perché tutta l’Europa si prendesse carico dei flussi migratori evitando di scaricarli su pochi Paesi.
Se torno in Italia, non è certo per accettare piccoli compromessi o per rassegnarmi all’inazione.
Torno perché voglio usare l’esperienza maturata in Europa e nel mondo per cambiare le cose. Ma da solo non ce la posso fare, ho bisogno dei vostri consigli, delle vostre critiche, del vostro aiuto.
Insieme a voi, insieme a Matteo Renzi e al Partito Democratico, possiamo fare vincere il Mezzogiorno e l’Italia.
Grazie della grande vittoria che insieme costruiremo”.