La Basilicata è virtuosa nella spesa tra le regioni del Mezzogiorno e non è ferma ma in movimento. A dirlo sono i dati: l’occupazione è quasi ai livelli pre-crisi del 2008 e adesso con il Ciclo di programmazione 2014-2020, è necessario assecondare questa fase di crescita con politiche tese ad irrobustire lo sviluppo.
Lo ha detto oggi, martedì 23 gennaio 2018, il governatore lucano, Marcello Pittella, nel corso del Consiglio regionale dedicato alla relazione annuale sull’andamento dei progetti finanziati dalla Unione europea.
“La costruzione di un sistema Basilicata vincente – ha aggiunto Pittella – non si misura, solo sul dato numerico del Pil, alle volte condizionato anche da fattori esterni (ad esempio il petrolio o l’automotive), ma si basa su investimenti che prevedono il potenziamento delle competenze dei nostri giovani, la competitività delle nostre piccole e medie imprese, l’attrattività dei nostri territori. Tutte le misure messe in campo, con l’utilizzo delle risorse europee, stanno procedendo in modo graduale verso il raggiungimento di questi obiettivi e sono certo che i risultati non mancheranno. L’obiettivo è far sì che con questo periodo di programmazione, il ‘modello Basilicata’ possa essere un esempio di sviluppo sostenibile e duraturo, reso possibile da un utilizzo corretto ed efficiente dei fondi europei, esattamente come sta avvenendo”.
Pittella ha ricordato che “Matera è diventato un caso di successo, preso a modello nel mondo, poiché in grado di trasformarsi da luogo miserrimo a Capitale europea della cultura grazie ad una capacità di resilienza senza pari, quasi una favola dei nostri tempi che tiene insieme passato e modernità. Matera ce l’ha fatta e con essa la Basilicata”.
Il governatore, nel ripercorrere “l’attuazione degli interventi cofinanziati con i fondi europei in Basilicata e gli assets ai quali si ispirano” ha messo in evidenza l’importanza “dell’attuazione del Patto per la Basilicata, che ha consentito di definire una strategia concertata con il governo centrale intorno a precise aree di azione (infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, welfare e legalità), e continua ad essere un percorso condiviso e monitorato con l’autorità nazionale”.
In riferimento agli interventi, sul versante delle infrastrutture il Presidente ha fatto cenno al “Piano regionale dei trasporti” e alla necessità di migliorare la rete ferroviaria regionale, la viabilità secondaria e terziaria, e le aree interne”.
Il presidente ha parlato poi di reti informatiche e banda larga, di politiche industriali per l’artigianato, i servizi, l’agricoltura e lo sviluppo rurale, per il sostegno all’impresa, per la cultura e il turismo, guardando ad “una società della conoscenza e delle competenze“.
Il governatore si è soffermato anche su istruzione e diritto allo studio, politiche del lavoro, sviluppo e competitività, soffermandosi su ambiente, gestione dei rifiuti urbani, servizio idrico integrato e fonti energetiche. Particolare attenzione ha riservato infine al tema della “società inclusiva e coesa”, partendo dalla Sanità fino ad arrivare alle politiche sociali.