Per dare senso ed esaltare nel miglior modo possibile la vittoria fondamentale di Gragnano servirà battere la Turris senza sé e senza ma.
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Il Potenza aprirà contro i corallini un poker di partite (Turris in casa, doppia trasferta a Manfredonia prima, Altamura in seguito per attendere successivamente la visita della Frattese) dove sarà importante cercare di dar vita ad un filotto di risultati positivi, prima del big match contro il Cerignola che per forza di cose potrà rappresentare una fetta di Serie C.
Se il presidente, Salvatore Caiata, ci ha abituati alla politica dei piccoli passi, c’è da seguire giustamente questo diktat, ma i leoni una settimana fa hanno lasciato il “San Michele” di Gragnano con nuove certezze o nuove conferme, che dir si voglia.
Siclari si è sbloccato. Il suo acuto su azione mancava dal 5 novembre e proprio contro i gialloblù l’attaccante ex Nocerina si è liberato di un peso che iniziava a diventare davvero troppo indigesto. Pierpaolo Di Senso ha rimarcato un concetto espresso più volte sul campo attraverso prestazioni e gol, come quello che ha chiuso le marcature in terra campana. Il Potenza è unito come gruppo e anche chi agisce dietro le quinte è pronto a prendersi la scena, con il silenzio, sfruttando il momento propizio. Tutti sudditi del “Re Carlos”, autore del gol numero 18 di un campionato finora perfetto, fantascientifico. È lui l’uomo onnipresente, segna, fa assist e anche quando sembra essere sottotono è pronto a smentire tutti con un colpo di reni, un colpo di testa, una rovesciata o più semplicemente un colpo di Franca.
“Tutto molto bello” diceva il celebre telecronista della Rai Bruno Pizzul, ma per raggiungere la perfezione il Potenza dovrà limitare quei piccoli momenti di blackout che equivalgono a distrazioni difensive che con il passare delle giornate e con l’aumentare della posta in palio possono rivelarsi decisivi. Ad un attacco formidabile e inarrivabile (nessuna tra le prime dei nove gironi di Serie D ha messo a segno finora 53 reti), deve corrispondere una difesa altrettanto blindata ed ermetica. Correggere qualche defaiance difensiva è il passo da compiere per completare forse l’ultima nuova sfida da vincere in questo appassionante finale di campionato, insieme alle altre 15 battaglie che ci separano dal traguardo. Nel frattempo bisognerà fare la voce grossa assicurandosi i primi tre punti interni del 2018 per mettere il turbo, senza interruzioni e ostacoli verso quell’obiettivo che scaramanticamente non pronunciamo. Ma ci crediamo.