A distanza di sei anni dall’operazione denominata “Scala Reale”, condotta dalla Squadra Mobile di Potenza, su un giro di usura a Potenza in danno di commercianti in difficoltà, ieri il Tribunale di Potenza ha condannato rispettivamente a sette e a quattro anni di reclusione Giovanni Bollettino e la sorella Ida Bollettino. Il primo è stato ritenuto colpevole di usura ed estorsione; la seconda solo di usura.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza, si erano svolge tra il 2009 e il 2010 ed avevano consentito agli investigatori, attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, di acquisire elementi sufficienti per far emettere nei confronti dei Bollettino nel 2011 misura cautelare in carcere e ieri la condanna nei loro confronti.
Sulla condanna di Giovanni ed Ida Bollettino interviene don Marcello Cozzi, presidente della Dondazione Antiusura “Interesse uomo”.
Sulla condanna di Giovanni ed Ida Bollettino interviene don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione “Interesse Uomo”. “L’usura è uno dei reati più odiosi, e ancor di più quando è accompagnata dalla violenza e dalla brutalità. Ecco perché – precisa don Marcello – non ci lascia indifferenti la condanna dei fratelli Bollettino, cognome conosciuto da tutti a Potenza.
Perché ci dice di come questa pratica così deplorevole può essere esercitata
con modalità così brutali a due passi dalla nostra vita di tutti i giorni e non rendersi conto di nulla.
Ed invece -prosegue don Marcello Cozzi – questa condanna ci dice anche altro: ci dice che la denuncia è l’unica possibilità che abbiamo per uscire da quell’inferno,
che nessuno può pensare di farla franca dopo aver distrutto la vita delle persone, ma
soprattutto che nessuno può pensare di risolvere i propri problemi rivolgendosi a carnefici travestiti da benefattori”