Importanti risorse finanziarie provenienti dai Programmi nazionali operativi, di derivazione UE, gestiti dal ministero dell’Interno, andranno a rafforzare gli interventi e le misure regionali per l’accoglienza dei lavoratori migranti, a partire da quelli stagionali in agricoltura, e la lotta al caporalato ed al lavoro nero e per l’integrazione dei migranti richiedenti asilo.
Lo riferisce Pietro Simonetti, Coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata.
Dopo l’intesa, in corso di attuazione, del protocollo anticaporalato a livello nazionale e regionale vengono programmate le risorse finanziarie e gli interventi decisi a suo tempo per estendere e rafforzare il sistema di accoglienza dei lavoratori nell’area del Bradano e nel Metapontino per la realizzazioni di centri con tutti i servizi, compresi il trasporto, la formazione professionale e il reclutamento attraverso i centri per l’impiego e la applicazione dei contratti di lavoro, delle norme previdenziali e di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel corso degli ultimi quattro anni sono stati assunti regolarmente nell’area del Bradano, da 250 aziende, circa 4 mila lavoratori stagionali, dei quali 1500 ospitati nei campi di accoglienza mentre l’Ispettorato del lavoro ha effettuato, assieme alle forze dell’ordine e delle aziende sanitarie, oltre 1800 controlli aziendali nelle due aree di maggiore concentrazione del lavoro agricolo stagionale,. con l’erogazione di sanzioni e sospensione delle attività.
Il risultato di questi interventi è stato, prima di tutto, l’aumento delle assunzioni regolari in agricoltura, anche se continua il fenomeno della mancata assicurazione delle giornate di effettivo lavoro e della piena la piena applicazione dei contratti di lavoro.
A dicembre 2017 sono ospitati in Basilicata circa 2900 richiedenti asilo, lo 0,60 per cento della popolazione residente, 23.000 stranieri residenti, lo 0,42 per cento degli iscritti nell’anagrafe dei Comuni. Nei primi 11 mesi del 2017 hanno lavorato in regione 42 mila migranti, in parte provenienti da altre regioni, lo 0,85 per cento della popolazione residente.
Gli esiti di quanto realizzato con le Prefetture di Potenza e Matera, Anci, Upi, strutture del Ministero del Lavoro e dalle parti sociali sono stati valutati e apprezzati nel corso del recente incontro delle Regioni Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata, che partecipano al Progetto “Fami COM,IN.3.0, Competenze per l’Integrazione” che si occupa della formazione degli operatori pubblici e privati impegnati nelle attività di inclusione nei propri territori. L’esperienza lucana sarà oggetto di un convegno nazionale dell’Icrea.