Nell’articolo sul volantinaggio di Articolo Uno-Mdp davanti ai cancelli della Sata di Melfi abbiamo posto all’on. Vincenzo Folino, uno dei leader lucani del gruppo politico, una domanda:”Chi gli ha impedito, quando militava nel Pd, d’incontrare i lavoratori e tenere vivo questo rapporto? Attendiamo una risposta”.
La risposta è puntualmente arrivata e la pubblichiamo qui di seguito.
“Nel commentare la mia nota sul volantinaggio alla Sata di Melfi, pubblicata anche su Ufficio Stampa Basilicata (che ringrazio), l’amico Nino Cutro fa un commento e una domanda : “Fin qui la nota dell’on. Folino, con la quale il parlamentare lucano – non vorremmo aver compreso male – pone il problema di “ricostruire rapporti”, di superare quella ” politica sempre più virtuale o social” che avrebbe fatto perdere i contatti con “la classe operaia”. Una domanda all’on. Folino: chi gli ha impedito, quando militava nel Pd, d’incontrare i lavoratori e tenere vivo questo rapporto? Attendiamo una risposta. Nino Cutro”… alla quale volentieri rispondo.
Mi dispiace che un giornalista di lungo corso perda la memoria, poiché dovrebbe ricordare quante volte nei servizi Rai o sui giornali, sono state riportate immagini, foto e notizie relative alla mia partecipazione (nelle differenti funzioni esercitate) e militanza in manifestazioni sindacali e/o sui luoghi di lavoro, ne potrei citare centinaia. La nota che ho diffuso alla stampa e sui social, cerca di comprendere e interpretare la foto di gruppo di quei lavoratori, di quella “classe operaia” della Sata di Melfi in rapporto alla politica. Ho solo applicato la mia sensibilità emotiva e intellettiva, ma tant’è “ognuno con il proprio cuore l’altrui misura”. Circa gli impedimenti in casa Pd, vorrei solo ricordare che quando ho posto seriamente con l’autosospensione (settembre 2014) le questioni relative allo Sblocca Italia, al petrolio, agli interessi preminenti dei lucani, ho trovato solo “orecchie di mercante”, altro che ascolto o partecipazione”.