L’app è in lavorazione e sarà un aggregatore in cui ogni cittadino potrà ricercare il prodotto o servizio di proprio interesse, con una semplice parola-chiave, e avrà a disposizione indirizzi fisici, geolocalizzati in base alla propria posizione, con i differenti prezzi stabiliti dagli esercenti per trovare ciò che serve nel minor tempo possibile. Sarà come avere in tasca tutta una serie di volantini di offerte, di quelli che si vedono nelle buche delle lettere di tutti i condomini. E proprio guardando ad un vicolo di Senise, invaso da tanta carta inutilizzata, che a Massimo Castronuovo si è accesa la lampadina diventata idea di impresa. Perché non immaginare di poter racchiudere tutte le offerte su uno smartphone, che ormai adoperiamo tutti per ricercare e anche per acquistare? A differenza dei colossi dell’ecommerce, almeno inizialmente la piattaforma collegherà il cittadino al negozio fisico del posto da cui si organizza la ricerca, ovviamente estensibile a cerchi concentrici anche nei dintorni. Il che si può tradurre in “ossigeno” per i piccoli commercianti e in risparmio di tempo per chi cerca un determinato prodotto. Come spesso accade, l’innovazione non coincide necessariamente con “invenzione”: «Esiste tutto: ogni negozio oggi ha un proprio database dei prodotti, ma è ad uso interno. Se lo si trasferisce in questa piattaforma si permette di diffondere i dati ad una vasta platea di cittadini. So che non sarà facile, ma vogliamo provarci, partendo dall’area Sud della Basilicata e poi testando il prodotto in qualche città medio-grande», spiega Castronuovo.
L’idea di impresa è diventata startup innovativa dopo oltre un anno di lavoro: prove, diverse piattaforme sperimentate e messe da parte, risorse e tempo investiti. Oggi Castronuovo è accompagnato da un’azienda esterna con un centinaio di dipendenti e da un incubatore romano, che saranno a fianco della startup per sostenerne la fase di avvio. Il grande salto è stato agevolato dalla Camera di Commercio di Potenza, che già da qualche mese permette di iscrivere le startup innovative al Registro delle imprese in maniera estremamente veloce, abbattendo i costi legati ai servizi notarili.
«I consigli che mi arrivavano dall’esterno mi suggerivano la trafila tradizionale – dice l’imprenditore lucano – Poi ho cercato su Google e da lì ho trovato le indicazioni alternative, utili per risparmiare soldi e tempo, che mi hanno portato in Camera di Commercio. Di solito siamo abituati a giudicare male la Pubblica Amministrazione, la burocrazia, ma oggi il mondo sta andando in un’altra direzione e se andiamo oltre i pregiudizi e ci affacciamo al mondo da altre prospettive ce ne rendiamo conto. Il personale camerale mi ha sostenuto secondo le mie iniziative e anche oltre. Sono estremamente soddisfatto del servizio e della velocità con cui l’iscrizione si è concretizzata. Altre persone mi avevano preparato al peggio, e invece ho scoperto un Ente efficiente e pronto a sposare la causa dell’innovazione. Sta a noi andare oltre i pregiudizi e testare personalmente le strade alternative che ci vengono proposte».