La Regione Basilicata chiederà un’audizione ai presidenti delle Commissioni Lavoro, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, rispettivamente della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica perché si autorizzi l’Inps a istruire le domande di pagamento di mobilità in deroga dei lavoratori cessati dalla mobilità ordinaria nell’anno 2015.
L’impegno è stato assunto dall’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, Roberto Cifarelli, nel corso del tavolo di coordinamento per la gestione degli ammortizzatori in deroga da lui presieduto. All’incontro hanno partecipato le organizzazioni sindacali e datoriali.
Nel corso della riunione, Cifarelli ha ripercorso la vicenda relativa alla concessione del trattamento di mobilità in deroga a favore dei lavoratori cessati nell’anno 2015 dalla mobilità ordinaria a partire dalla nota del ministero del lavoro indirizzata all’Inps il 21 luglio scorso con la quale si autorizzava il pagamento delle relative indennità, nei limiti della capienza delle risorse. Nella stessa nota, il Ministero ammetteva le disposizioni regionali di autorizzazione ai pagamenti oltre il termine del 30 novembre 2016 ritenuto di natura ordinatoria.
“Nel corso di una successiva riunione convocata con le organizzazioni sindacali e con l’Inps per verificare le modalità attuative si convenne che le agenzie territoriali Inps avrebbero istruito le domande pervenute dai lavoratori ai fini della concessione dell’indennità di mobilità in deroga anno 2015.
Il 7 agosto scorso – ha ricordato ancora l’assessore – sottoscrivemmo il verbale di Accordo del Tavolo di Coordinamento regionale che individuava nel 20 ottobre 2017 il termine ultimo di presentazione delle domande di accesso alla mobilità in deroga da parte dei lavoratori cessati dal trattamento ordinario di mobilità nell’anno 2015. L’accordo venne recepito dalla Giunta regionale il 30 agosto 2017.
Purtroppo – ha aggiunto Cifarelli – le agenzie territoriali Inps non hanno istruito le domande dei lavoratori interessati a causa di una nuova nota interpretativa del Ministero del Lavoro pervenuta il 4 settembre 2017 secondo cui, diversamente da quanto autorizzato in precedenza, la mobilità in deroga può essere decretata solo se consecutiva ad altra mobilità in deroga.
Pertanto la Regione non ha potuto autorizzare i pagamenti, pur disponendo della copertura finanziaria pari a circa 5 milioni di euro.
Con una nota della Regione Basilicata inviata al ministero del Lavoro l’11 settembre scorso abbiamo chiesto al Ministero del lavoro di rivedere le ultime decisioni. Il 13 settembre ci è pervenuta la risposta che conferma la interpretazione data con la nota del 4 settembre.
Speravamo in un diverso epilogo – ha concluso l’assessore – anche perché la vicenda è stata affrontata su diversi piani, compreso quello politico. Ma a una precisa richiesta del Coordinamento delle regioni il ministro Poletti non ha ancora risposto. Da qui la necessità di essere auditi dalla commissione Lavoro di Camera e Senato”.
Le organizzazioni sindacali da parte loro, nel prendere atto dell’impegno dell’assessore, si sono fatti carico di informare e coinvolgere anche le rispettive segreterie nazionali affinchè sollecitino il Ministero del Lavoro a dare una risposta positiva alle aspettative dei lavoratori cessati dalla mobilità ordinaria nell’anno 2015.
Lavoratori che – si precisa – risultano discriminati rispetto ai lavoratori in uscita dalla mobilità ordinaria nel 2016 che invece hanno avuto accesso alla mobilità in deroga.