“L’ex responsabile del Centro Olio di Viggiano muore suicida e lascia un manoscritto in cui lascia intendere una serie di problemi che si sarebbero verificati durante la sua gestione, tra trascinamento di ammine, emissioni in atmosfera, fiammate anomali.
Le stesse presunte criticità che due anni dopo sarebbero venute alla luce al culmine dell’inchiesta della Procura di Potenza che ha portato a processo decine di persone e la stessa compagnia petrolifera con l’accusa di traffico illecito di rifiuti.
Gianluca Griffa, 38 anni, giovane e brillante ingegnere dell’Eni, nell’agosto del 2013 viene trovato impiccato in un bosco nei pressi di Montà d’Alba, un piccolo paese in provincia di Cuneo, da dove era scomparso un paio di settimane prima. Il 38enne, infatti, aveva fatto perdere le sue tracce il 26 luglio del 2013″.
E’ quanto ha pubblicato il quotidiano “La Nuova del Sud”, notizia dalla quale il consigliere regionale del M5S, Giovanni Perrino, prende spunto per chiedere che sulla vicenda dell’ingegnere dell’Eni e, più in generale, sull’attività estrattiva in Basilicata si faccia chiarezza istituendo una commissione d’inchiesta.
A parere di Leggieri si tratta di “una vicenda che non può e non deve cadere nel dimenticatoio e che merita la giusta attenzione da parte della politica e della magistratura.
Anche questa volta non ci accontentiamo di un semplice ‘non sapevo nulla’ da parte del presidente Pittella, pretendiamo risposte chiare e azioni concrete. Siamo stanchi di vedere solo che chi governa questa amministrazione è sempre all’oscuro di tutto e non vede quanto sia inquietante il quadro generale che si è venuto a delineare rispetto alle vicende del Cova di Viggiano.
Per questo – prosegue Leggieri – torniamo a chiedere con forza una commissione speciale di inchiesta che con l’ausilio di esperti indaghi a 360 gradi sulle vicende del Cova e in generale sulla storia degli ultimi 20 anni di estrazioni petrolifere nella nostra Regione. E’ necessario chiudere questa pagina oscura della politica e della storia di questa Regione, ma prima di farlo occorre fare chiarezza e dare risposta ai tanti interrogativi che ormai sono sotto gli occhi di tutti. Meritiamo tutti – conclude il consigliere regionale del M5S – di conoscere la verità, di sapere chi ha speculato sulla nostra salute e sulla vita dei nostri figli”.