Il festival Città delle 100 Scale, dopo una parentesi materana, torna nel capoluogo lucano con uno spettacolo attuale e dissacrante.
Sabato 23 settembre alle 20.30 nel teatro Francesco Stabile di Potenza andrà in scena Acqua di colonia, di Frosini/Timpano.
Lo spettacolo ci riporta al colonialismo italiano, una storia rimossa e negata, che dura 60 anni, inizia già nell’Ottocento, ma che nell’immaginario comune si riduce ai 5 anni dell’Impero Fascista.
Vista dall’Italia, l’Africa è tutta uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano nell’Ottocento; Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia sono nomi, non paesi reali, e comunque “noi” con “loro” non c’entriamo niente; gli africani stessi sono tutti uguali. E i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno, sull’autobus, per strada, anche loro sono astratti, immagini, corpi, identità la cui esistenza è irreale: non riusciamo a giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un macigno. Ecco perché non è acqua passata, l’acqua di colonia.
FROSINI/TIMPANO
Elvira Frosini e Daniele Timpano con i loro lavori sono presenti e rappresentati in numerosi teatri, festival e contesti performativi in Italia e all’estero, con una forma espressiva che si è andata incentrata nel corso degli anni sul corpo come prodotto di cultura, convenzioni, rapporti di potere, comunicazione e politica. Tante le performance realizzate nel corso di questi anni. A partire da Dux in scatola, Risorgimento pop. E ancora Report#01, Ecce robot!, Sì l’ammore no, Ciao bella, Digerseltz, Zombitudine e Alla città morta prima epistola ai romani del 2014 per il progetto Ritratto di una capitale, Carne e Acqua di colonia.
Diversi anche i riconoscimenti ottenuti. Dux in scatola finalista ai premi Scenario e Vertigine mentre Risorgimento pop è rappresentato a Parigi, Reperto#01 tra i migliori al Vda come Sì l’ammore no al Dante Cappelletti. Nel 2014, Rai5 produce un documentario su di loro nel ciclo Roma: la nuova drammaturgia. Nello stesso anno partecipano come autori e interpreti a Ritratto di una capitale. Creano e realizzano le rassegne Generatore X, Uovo, Ubu Settete e progetto Novo critico, incontri tra giornalisti e nuova scena contemporanea, Ecce performer e In questo stato sulle drammaturgie possibili.