Si avvia l’iter per la definizione delle Zone Economiche Speciali (ZES) della Basilicata. Su proposta del presidente della Regione, Marcello Pittella, la Giunta regionale ha fatto propri i risultati preliminari dello studio “La Basilicata: un’area cerniera, le infrastrutture e la logistica” effettuato dall’Osservatorio Banche Imprese, propedeutici all’avvio della discussione in Consiglio regionale.
Lo studio indica l’opportunità di costituire corridori ZES attorno ai poli logistici di Ferrandina e di Galdo di Lauria. Tali corridoi – si legge nel documento – saranno in grado di generare benefici in termini di investimenti per l’intera Basilicata che si estenderebbero ben oltre i confini regionali, abbracciando l’intero Mezzogiorno e andando di fatto a costituire un sistema produttivo integrato, grazie al collegamento della sponda ionico-adriatica con quella tirrenica.
Il Patto per la Basilicata, sottoscritto il 2 maggio 2016 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Basilicata, prevede proprio tra i principali assi di intervento, un asset strategico a sostegno dello sviluppo economico e produttivo avente come obiettivo la crescita del sistema delle imprese e dell’occupazione in grado di attrarre investimenti. Le ZES, infatti, costituiscono un elemento di forte attrattività per il territorio accelerando lo sviluppo grazie a riduzioni ed esenzioni fiscali ed alla possibilità di favorire investimenti, partecipazione di capitali e sviluppo di competenze provenienti dal settore privato.
Le aziende già operative e quelle che si insedieranno nelle ZES potranno quindi beneficiare di speciali condizioni in relazione alla natura incrementale degli investimenti e delle attività di sviluppo di impresa. Tutto ciò anche alla luce delle previsioni del Piano Regionale dei Trasporti 2016 – 2026 che definisce, per la Basilicata, una strategia di consolidamento del ruolo di cerniera. Lo studio effettuato dall’Osservatorio Banche Imprese evidenzia, tra l’altro che, rispetto all’attuale sistema logistico nazionale, quello meridionale gravita sui nodi di Bari, Brindisi, Taranto, Gioia Tauro, Napoli e Salerno, rientranti nel corridoio Scandinavo – Mediterraneo della rete europea TEN-T.
Dall’analisi del tessuto economico della Basilicata e delle aree ad essa confinanti dalla Puglia alla Calabria e da un primo confronto con importanti operatori economici del territorio, lo studio dell’Osservatorio Banche Imprese evidenzia quindi l’opportunità di investimenti nel settore della logistica in aree strategicamente collocate lungo queste direttrici. La piattaforma logistica intermodale di Ferrandina è posizionata all’interno della tratta ferroviaria Taranto – Pisticci – Ferrandina – Potenza – Battipaglia.
Il polo logistico situato a Galdo di Lauria insiste invece lungo l’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Entrambe le ZES sono necessarie ad integrare la Basilicata nel sistema delle reti europee nazionali per il trasporto delle merci, ma anche per offrire nuove opportunità e vantaggi alle imprese delle aree contermini murgiana e tarantina e ai vettori in transito sull’Autostrada del Mediterraneo.
Inoltre la piattaforma intermodale di Ferrandina potrà operare come proiezione retroportuale di Taranto e l’autoparco di Galdo di Lauria come proiezione retroportuale di Salerno/Napoli. Con il medesimo provvedimento la Giunta regionale ha demandato al Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione la verifica di fattibilità del progetto, secondo le previsioni del Decreto Legge 91/2017 che individua disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno.