Guarda rassegnato la sua “barca capovolta” che si staglia in cielo al centro di uno dei più belli lungomari che abbiamo in Basilicata: quello di Nova Siri.
La guarda rassegnato il pittore scenografo Gaetano Di Matteo che quest’opera d’arte – perché tale è – regalò al Comune di Nova Siri negli anni 90.
La rassegnazione, che per chi scrive è indignazione, è dovuta al fatto che quest’opera d’arte è da anni abbandonata. La base. che nelle intenzioni di Di Matteo doveva essere piena d’acqua zampillante con giochi di luce, è diventata un vergognoso ricettacolo di carte.
E’ lì abbandonata quest’opera d’arte – ripeto questo termine sperando che entri nella mente degli amministratori locali – che invece meriterebbe una maggiore attenzione.
Doveva o dovrebbe essere il “biglietto da visita” dei tanti turisti che giungono a Nova Siri. Turisti i quali non sanno neanche di cosa si tratti e, ancora più grave, non sanno neanche chi l’abbia realizzata perché una scolorita targa è illeggibile.
Domanda: è possibile che la miopia di chi gestisce la cosa pubblica sia tale da non comprendere quanto sia assurda questa situazione? Che non ci si rende conto della cattiva figura che si fa con quanti vengono in vacanza a Nova Siri?
E’ possibile che, mentre si fanno lodevoli iniziative in collaborazione con la scuola proprio in tema di arte, accanto alle belle panchine dipinte si erga abbandonata un’opera d’arte, di un artista al quale Nova Siri deve molto?
Più volte abbiamo chiesto ai sindaci che si sono succeduti il motivo per il quale non s’investano poche migliaia di euro per restituire dignità ad un’opera d’arte.
Abbiamo avuto sempre promesse, puntualmente disattese.
Vogliamo sperare che non ci siano altri motivi: nemo propheta in patria, dice la massima latina.
Maestro Di Matteo, guarda pure la tua opera d’arte. Ma senza rassegnazione. A nessuno è vietato sognare.