“Si recuperi immediatamente la visione unitaria delle strategie territoriali per la definizione dei cinque nuovi Gruppi di azione locale, evitando ulteriori perdite di tempo che mettono a serio rischio il finanziamento di 38 milioni di euro e rallentano l’avvio delle azioni di sviluppo locale, di cui le aree interne e i comuni hanno urgente bisogno”.
È quanto dichiara il sindaco di Tito Graziano Scavone in riferimento alle sentenze del Tar che hanno determinato, in seguito ai ricorsi presentati, una modifica della graduatoria dei progetti formulata dal Dipartimento regionale all’agricoltura.
“Diversi enti comunali, tra cui quello di Tito, non hanno voluto aderire a nessuna delle strategie presentate circa un anno fa a causa dell’assenza di una prospettiva unitaria tra la parte pubblica, rappresentata appunto dai comuni, e quella privata, costituita prevalentemente da associazioni di categoria (centrali cooperative, Cia, Coldiretti etc.). Una visione miope e unilaterale – continua Scavone – che asseconda giochi di palazzo sugli assetti delle società costituenti i Gal sacrifica di fatto le progettualità e il protagonismo degli enti e delle tante realtà associative locali che vogliono e devono essere considerati come protagonisti attivi dello sviluppo locale, non come meri portatori di interessi politici e territoriali”. “Basti pensare – aggiunge – che in alcune aree la fase propedeutica alla definizione delle strategie territoriali, ovvero quella dell’incontro e dell’ascolto dei soggetti attivi, non si è neanche consumata”.
“La cabina di regia politica impiantata per l’occasione non ha restituito i risultati auspicati, tant’è che oggi sono in pericolo risorse fondamentali per il rilancio del territorio. Occorre correggere in fretta il tiro, ricomponendo progetti e strategie di sviluppo, per evitare un ulteriore fallimento”, continua Scavone.
“Rivolgo pertanto un appello all’assessore regionale all’agricoltura Luca Braia: intervenga prontamente, esercitando in pieno le proprie prerogative politiche e istituzionali, e promuova ogni utile iniziativa tra i soggetti proponenti e il dipartimento regionale per sbloccare una situazione di stallo che ha già determinato ritardi sull’avvio della misura Leader 19.1 del Psr 2014-2020. L’assessore richiami alle proprie responsabilità i partenariati pubblico-privati affinché dimostrino di perseguire l’obiettivo della costruzione di azioni di sistema per la crescita economico-sociale della Basilicata e delle sue aree interne, non quello della ricerca estenuante di equilibrio per bilanciare organigrammi e assetti interni”.
“Se invece la Regione dovesse trascinare ulteriormente questa fase ricorrendo in altre sedi giudiziarie – conclude il sindaco di Tito – si dimostrerebbe ancora invischiata in funambolismi cari alla vecchia politica che, francamente, di rivoluzionario hanno ben poco”.