La Giunta regionale ha approvato il Piano regionale della salute e dei servizi alla persona redatto da un gruppo di lavoro formato dal Dipartimento regionale Politiche della Persona e dalla Sda Bocconi School of Management.
Il Piano si articola in due parti.
La prima definisce i valori e gli obiettivi del sistema sanitario regionale, analizza il contesto sociodemografico ed epidemiologico del territorio lucano, individua le strategie per le singole aree del sistema, declina le logiche e le “parole chiave” che caratterizzeranno la politica sanitaria e sociosanitaria regionale nel prossimo futuro.
La seconda parte individua le strategie, gli indirizzi e le modalità operative per una efficace integrazione sociosanitaria e la costruzione e l’attuazione della rete regionale integrata dei servizi.
Alla base degli indirizzi programmatori del piano vi è un sistema di valori e principi forti e condivisi individuati a partire dall’art.32 della Costituzione: dalla universalità, all’unicità e alla equità alla tutela della salute, dalla soggettività e libertà alla responsabilità collettiva, dalla partecipazione dei cittadini alla centralità del territorio, alla solidarietà, alla umanizzazione.
Si tratta, insomma, di un documento strategico che individua: gli obiettivi di salute e la configurazione istituzionale assunta dal sistema sanitario regionale per il loro perseguimento; le principali azioni di sviluppo ed ottimizzazione del sistema; i metodi e gli strumenti di regolamentazione dei soggetti erogatori, le Asl, inclusi i macro standard dotazionali ed organizzativi; lo sviluppo di logiche di rete e complementarietà di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private chiamate a soddisfare i bisogni di salute della popolazione regionale; le risorse investite per garantire i livelli essenziali di assistenza; i meccanismi di valutazione e di monitoraggio dell’attuazione del Piano in relazione agli indicatori di esito e di benessere sociali adottati.
Facendo riferimento al piano approvato dalla Giunta, il Presidente, Marcello Pittella, precisa che “come già più volte fatto, non c’è nessun disegno di chiusura dei nostri presidi sanitari, né di depotenziamento di quelli ritenuti strategici e all’avanguardia, come nel caso del Ircss Crob di Rionero, che conserverà la sua autonomia oltre al ruolo di guida scientifica nelle patologie oncologiche.
Invito pertanto, soprattutto chi riveste ruoli di guida delle comunità, ad avviare un confronto sul merito e ad evitare strumentalizzazioni tese solo ad inoculare infondati dubbi e timori oltre che a vanificare gli sforzi che si stanno compiendo.
La qualità dell’assistenza e la sua sostenibilità – conclude Pittella – sono stati i principi che hanno ispirato la prima stesura del Piano e continueranno ad essere basilari anche nell’iter successivo. Infine, ribadisco la mia disponibilità al più aperto e trasparente confronto, accogliendo con piacere eventuali inviti a partecipare, insieme alle strutture tecniche, alle assisi comunali aperte, come nel caso di Rionero.”