Un sensore bluetooth consente di monitorare costantemente la glicemia. Applicando una tecnologia abbastanza semplice, l’Unità Operativa di Diabetologia del San Carlo ha migliorato la cura e la qualità della vita delle persone affette da diabete.
Si tratta di un sensore elettrochimico di piccole dimensioni, posizionato sotto la cute che misura ininterrottamente fino a 288 livelli di glucosio ogni giorno (uno ogni 5 minuti).
Ciascun sensore è un dispositivo monouso, sterile, ha una durata di 7 giorni e viene inserito in totale autonomia dal paziente in modo semplice e totalmente indolore.
Grazie alla tecnologia Bluetooth integrata nel trasmettitore, il sistema di monitoraggio consente la visualizzazione remota completa di livelli glicemici, trend e dati su uno smart device compatibile.
Si ricevono gli avvisi direttamente sullo smart device in caso di valori troppo alti o troppo bassi, potendo inoltre personalizzare avvisi e allarmi acustici, in modo da riceverli come messaggio di testo, per una maggiore discrezione e riservatezza
Per la gioia di molti genitori, utilizzando lo smart device è possibile inoltre attivare la preziosissima funzione Share, che consente la trasmissione in remoto (fino ad un massimo di 5 persone) attraverso un cloud server protetto di tutte le informazioni glicemiche e degli avvisi/allarmi.
La condivisione a distanza da inoltre l’opportunità di essere monitorati in tempo reale dall’operatore sanitario.
Il sistema CGM utilizzato dal dr Antonio Maioli, responsabile dell’Unità Operativa di Diabetologia del San Carlo – è un dispositivo di monitoraggio continuo della glicemia indicato per rilevare valori e andamenti glicemici nelle persone adulte, sui bambini e ragazzi in età pediatrica (2-17 anni) con diabete di Tipo 1 e Tipo 2 soggetti a terapia insulinica.
La vera e importante novità è che si tratta del primo dispositivo di monitoraggio in continuo della glicemia che non necessita di prelievi aggiuntivi dal polpastrello, mediante prelievo capillare, per la conferma delle decisioni di trattamento.
Con la conoscenza e l’utilizzo delle più moderne tecnologie e l’applicazione di semplici metodiche (microinfusori e monitoraggio continuo della glicemia), il dr. Maioli persegue, da sempre, in primis – si precisa in una nota dell’ufficio stampa del San Carlo – l’importante obiettivo del raggiungimento dei targets terapeutici per i suoi pazienti insulino trattati, ma nella stessa misura anche l’obiettivo di garantire la massima libertà per il paziente nella gestione quotidiana, a partire dall’installazione, degli strumenti tecnologici che utilizza.
Attualmente sono circa 40 i pazienti insulino-dipendenti a cui l’ASP di Potenza, su prescrizione specialistica di Maioli C. Sk., ha acquistato tali strumenti e che beneficiano del “sensore per diabetici”, avendo peraltro ottenuto decisivi miglioramenti nella gestione della loro patologia.
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