Si è tenuta questa mattina, nella sala Verrastro della Regione Basilicata, una conferenza stampa convocata dal presidente Marcello Pittella dopo che il governo regionale ha autorizzato il riavvio delle attività del Centro Olio Val d’Agri (Cova) di Viggiano – sospese il 15 aprile scorso – una volta acquisiti i pareri favorevoli degli organismi di controllo sugli interventi imposti ad Eni per la messa in sicurezza dell’impianto.
Tra i presenti al tavolo, l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono e la dirigente generale del Dipartimento, Carmen Santoro, il direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale Basilicata (Arpab), Edmondo Iannicelli insieme a funzionari e tecnici della struttura, Giovanni Mussuto, presidente Fondazione Osservatorio ambientale della Val d’Agri ed il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala.
“Abbiamo deliberato lunedì 17 luglio la ripresa delle attività del Cova, perché sul piano squisitamente tecnico abbiamo avuto modo di verificare e di ratificare l’ottemperanza completa e compiuta, da parte di Eni, delle prescrizioni che avevamo inserito nella delibera di sospensione delle attività dopo l’episodio dello sversamento e della perdita di greggio da parte di uno dei serbatoi”, ha dichiarato il presidente, Marcello Pittella.
“Ritengo – ha aggiunto il governatore – che la linea di fermezza che Regione, Arpab e Comuni hanno mantenuto abbia dato i frutti auspicati. Il Ministero, Ispra, Arpab ed il Dipartimento regionale all’Ambiente hanno svolto una funzione di monitoraggio e continueranno a farlo, perché il nostro atteggiamento severo non si arresterà. Continueremo nelle prossime settimane a lavorare alacremente, fino alla rivisitazione dell’Aia, che conterrà una serie di indirizzi molto vincolanti per Eni”.
“Abbiamo deliberato – ha detto ancora – perché ci sia un presidio costante da parte di Arpab nella fase di riavvio, provando a mantenere h24 una presenza sul territorio per i primi 15 giorni: il periodo in cui teoricamente poterebbero verificarsi sfiammate ed in cui potrebbero riscontrarsi cattivi odori. Tutto questo è fisiologico per un impianto che riprende dopo aver smesso di funzionare, ma allo stesso tempo necessita da parte nostra di una continua attenzione”. “Stiamo lavorando inoltre – ha aggiunto Pittella – per realizzare un presidio permanente nei pressi dell’impianto d’intesa con il Comune di Viggiano”.
L’intervista al presidente Pittella
Nel corso dell’incontro, l’assessore Francesco Pietrantuono, partendo dalla delibera di sospensione ha illustrato il percorso e le tappe che hanno portato alla riapertura dell’impianto, fino ai pareri favorevoli di enti come Ispra e Arpab.
Il rappresentante dell’esecutivo lucano si è detto soddisfatto “delle attività di ispezione e di controllo svolte nei 90 giorni di sospensione Per quanto riguarda i sottofondi – ha spiegato – sono in fase avanzata quelli per il serbatoio A. Ma ad oggi le attività riprenderanno con i serbatoi C e D. Nei primi 15 giorni garantiremo un presidio fisso e di controllo da parte di Arpab. Ma il gestore, in base alla delibera di riapertura dovrà rispettare una serie di prescrizioni e di adempimenti per consegnare chiarezza sulle procedure di controllo e di sicurezza. Tra le novità importanti, la verifica e la manutenzione delle condotte che portano alla raffineria di Taranto, che finiranno anche nelle attività di riesame dell’Aia”.
Il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, dal canto suo, ha ringraziato “il presidente Pittella ed il governo regionale per l’attività svolta” riconoscendo che “per la prima volta in vent’anni si è assistito ad un atto così forte e ad una attenzione così marcata delle istituzioni regionali verso le popolazioni e nei confronti delle tematiche legate allo sfruttamento del petrolio”.
L’intervista al sindaco Cicala