Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha partecipato questa mattina, presso l’auditorium Duni della Città dei Sassi, all’inaugurazione della Cattedra Maritain, riferita al filosofo cristiano Jaques Maritain particolarmente attento alle culture e alle religioni con radici, oltre che nel Cristianesimo, anche nell’Ebraismo e nell’Islam.
Il Presidente Mattarella visiterà Matera e, successivamente, il Centro di Geodesia Spaziale.
L’Università della Basilicata e l’Istituto Internazionale Jacques Maritain di Roma promuovono una Cattedra Maritain “quale strumento di comprensione e di intesa tra le religioni e le culture del Mediterraneo. Si tratta di un progetto di vasta portata e di grande impegno sia nel campo della formazione che in quello della diffusione e promozione culturale che vuole prendere l’avvio quest’anno sul piano nazionale e internazionale”.
La prima iniziativa della cattedra sarà Il Corso di Alti Studi Mediterranei-Pace e dialogo tra le culture e le religioni del Mediterraneo, con una durata di due settimane (dal 17 al 31 luglio 2017): il corso è aperto agli studenti delle Università delle due sponde del Mediterraneo con una formazione di base in scienze umane e sociali, ed è articolato in due parti: la mattina lezioni frontali a Matera, Potenza e San Chirico Raparo, con docenti italiani e stranieri, mentre il pomeriggio è dedicato ad attività diversificate (seminari, laboratori, conferenze, visite culturali a Venosa, Aliano, Nova Siri, Grumento Nova, Castelmezzano). Agli studenti verrà assegnata una borsa di studio comprendente il vitto e l’alloggio. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza.
Intervenuti all’inaugurazione, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, Giampaolo D’Andrea, Capo di Gabinetto del Ministro Dario Franceschini presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, la Rettrice dell’Unibas Aurelia Sole, il segretario generale dell’Istituto internazionale J. Maritain, Gennaro Curcio.
“C’è bisogno di più Europa, di un’Europa unita nel Mediterraneo e verso il Mediterraneo. E c’è bisogno di riconoscerci come comunità capace di trasferire valori saldi senza immaginare che la contaminazione sia una minaccia – ha dichiarato il presidente Pittella nel suo intervento – La Basilicata è regione del Sud, territorio cerniera tra le altre regioni, che guarda al Mediterraneo con responsabile attenzione, considerandolo bacino di opportunità e non solo luogo di crisi ed argomento sovente strumentale di divisione politica. E la Basilicata guarda all’Europa come patria comune, preoccupata della sua evidente crisi identitaria e valoriale, dimentica del ruolo insostituibile nel percorso di costruzione di Pace e di sviluppo nel tempo dell’inconciliabile paradosso tra globale e rigurgiti nazionalistici. C’è bisogno di un nuovo umanesimo – ha proseguito Pittella – di rinnovare vincoli di vicinato e di solidarietà. Di recuperare l’umanesimo integrale di Maritain, alternativo all’integralismo che genera lutti e paure, inducendoci al contrario ad operare per una politica al servizio del bene comune. Proprio Lei, Signor Presidente, più volte ci ha ricordato che la politica, nel suo essere servizio alla persona e alla sua dignità, deve battersi per l’affermazione dei nuovi diritti come quelli alla protezione sociale, all’educazione, alla tutela della salute, all’inclusione e al rispetto della disabilità, al giusto salario. Sull’emergenza umanitaria la Basilicata ha dimostrato di non aver paura, nel rispetto della sostenibilità territoriale: sono circa 3000 i richiedenti asilo che accogliamo, nella forma della micro-accoglienza, in 65 comuni. E non abbiamo chinato la testa dinanzi alla lotta al caporalato. Anzi, l’abbiamo condotta fino in fondo, smantellando i campi della vergogna di Boreano e soprattutto dimostrando che bisogna crederci per agire, ed avere coraggio per realizzare. Signor Presidente, il nostro è un popolo determinato che vuol lasciarsi alle spalle la palude dei pavidi e che ha l’ambizione di far diventare questa Terra laboratorio di un pensiero utile ad una società cosmopolita. Oggi, Lei visita la città Capitale Europea della Cultura 2019; il 23 luglio del 1950 Alcide De Gasperi, compì identica visita, accompagnato dal giovane Sottosegretario all’Agricoltura Emilio Colombo. Matera, in quel tempo, fu considerata vergogna nazionale e fu proprio Togliatti in un comizio a definirla tale. Sono passati 70 anni ed oggi Matera è orgoglio del Paese, anche grazie alla legge sui Sassi, che porta la firma di un europeista convinto e di un meridionalista autentico, nostro conterraneo con il qual lei ha avuto modo di condividere esperienze di governo: il compianto Emilio Colombo. Sento di chiederle, a nome di un popolo intero – ha concluso il presidente – di ritornare in Basilicata il prossimo anno e, con noi, di ricordare la figura e l’opera del compianto statista lucano. Una società senza memoria non ha futuro”.
Secondo la Rettrice dell’Unibas Aurelia Sole “Anche i giovani Atenei, come quello della Basilicata svolgono un ruolo necessario nel dare al nostro Paese una moderna e rinnovata infrastruttura della conoscenza, della formazione, della ricerca e dell’innovazione, ma oggi la nostra università paga gli effetti di una politica verso il sistema universitario, messa in atto già da diversi anni, che lo ha diviso, lo ha messo in competizione, distribuendo il sostegno statale in modo non equo, creando disparità artificiose”. Secondo la Rettrice è dunque “Necessario modificare le regole del costo standard, o intervenire in modo mirato per salvare il nostro e altri atenei che ormai rischiano il default”: dal 2009, infatti, i tagli sono stati applicati in modo trasversale; in tempi recenti, l’adozione di un costo standard, dichiarato incostituzionale, ha portato il nostro Ateneo a una perdita di risorse continua, e a una situazione non più sostenibile, nonostante il positivo, e a questo punto vitale, supporto regionale. I piccoli Atenei hanno un costo, rapportato agli studenti regolari, analogo a quello dei grandi e medi Atenei, pur essendo spesso anche più efficienti. Ma il calcolo del costo standard è effettuato sul numero in assoluto degli studenti e su parametri che portano le Università presenti in territori fragili economicamente, a basso indice demografico e deboli dal punto di vista infrastrutturale e dei trasporti, a soffrire terribilmente”.
Per Gennaro Curcio, segretario generale dell’Istituto internazionale J. Maritain, “I giovani hanno bisogno oggi di buoni maestri e Maritain può essere per loro un ottimo maestro”.
Intervento conclusivo affidato al Presidente Mattarella, che ha accettato l’invito a ritornare in Basilicata, soprattutto se ci sarà occasione di ricordare Emilio Colombo. Il Presidente ha poi aggiunto che non esistono piccoli, grandi, vecchi o giovani atenei perché non esiste una giovane o una vecchia cultura, che è sempre la stessa, e l’inaugurazione della Cattedra Maritain è un’importante occasione per la Basilicata.