Luzi: “Dall’ospedale San Carlo di Potenza nasce una rivoluzione: siamo nella nuova era delle valvole biologiche”
Maglietta: “Un grandissimo risultato per la Cardiochirugia del San Carlo, da oggi rinasce il nostro fiore all’occhiello”
Consente una qualità della vita decisamente migliore la valvola cardiaca biologica di nuova generazione che, per la prima volta in un’azienda pubblica in Italia, è stata impiantata ad un paziente.
L’intervento è stato realizzato dall’equipe del primario di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza, dott. Giampaolo Luzi, su un paziente di 44 anni, il quale ha avuto una sincope per una calcificazione della valvola aortica il 25 aprile mentre giocava con il figlioletto.
L’aspetto interessante è che aveva un’intensa attività sportiva senza mai aver avuto sintomi di problemi cardiaci: 8-9 km al giorno di corsa, 3 sedute settimanali di walking in palestra.
L’intervento perfettamente riuscito si è avvalso della collaborazione del primario di cardioanestesia Giuseppe Pittella, del ardioecografista Fabio Costantino, e della caposala Enza Vomero.
Alcune immagini dell’intervento
Le caratteristiche della nuova valvola
La Edwards INSPIRIS Resilia™ è la prima di una nuova generazione di valvole cardiache biologiche, oggi diventata disponibile per l’uso clinico dopo 12 anni di ricerche e di studi clinici condotti nel rigoroso rispetto dei criteri imposti dai maggiori Enti internazionali per la tutela della sicurezza e della salute dei pazienti, e realizzata sulla base dell’esperienza maturata in questo campo, dal 1960 ad oggi, dall’azienda produttrice.
La Edwards INSPIRIS Resilia™ è la prima di una nuova generazione di valvole cardiache biologiche, oggi diventata disponibile per l’uso clinico dopo 12 anni di ricerche e di studi clinici condotti nel rigoroso rispetto dei criteri imposti dai maggiori Enti internazionali per la tutela della sicurezza e della salute dei pazienti, e realizzata sulla base dell’esperienza maturata in questo campo, dal 1960 ad oggi, dall’azienda produttrice.
Le valvole biologiche, costruite con tessuto animale, non richiedono come le valvole meccaniche che i pazienti assumano quotidianamente farmaci anticoagulanti, contribuendo così al miglioramento della qualità di vita, ma hanno una durata limitata a causa di processi di calcificazione, e devono essere sostituite: per questa ragione, fino ad oggi, non sono state considerate la prima scelta per i pazienti più giovani.
L’ innovativa e rivoluzionaria tecnologia utilizzata per produrre il tessuto Resilia™, con cui è costruita questa valvola, la rende resistente ai processi di calcificazione, essendo basata sulla precisa identificazione delle principali sedi di legame del calcio e sulla loro definitiva neutralizzazione; un trattamento finale, chiamato glicerolizzazione, la preserva poi in modo ottimale fino al momento dell’impianto.Inoltre, se a distanza dall’impianto si dovesse presentare la necessità di trattare nuovamente il paziente, la valvola incorpora una seconda tecnologia rivoluzionaria, chiamata VFit™, che la predispone ad accogliere in maniera ottimale una seconda protesi inserendone una nuova all’interno dell’altra, senza effettuare un nuovo intervento chirurgico.
Di seguito l’intervista al primario di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza, dott. Giampaolo Luzi, al direttore generale del “San Carlo”, Rocco Maglietta, e al direttore del Dipartimento Cardiovascolare, dott. Pierluigi Cappiello