E’ stato presentato alla stampa questa mattina, presso la sede della Banca d’Italia a Potenza, “L’economia della Basilicata”, un documento con il quale la Banca “mette a disposizione della collettività il proprio patrimonio di conoscenze sulla struttura economica regionale, offrendo un contributo di riflessione sulle prospettive di sviluppo locale”.
Alla presenza del direttore della filiale potentina, Giancarlo Fasano, e dei ricercatori Maurizio Lozzi, Vincenzo Mariani e Raffaella Di Donato, i dati forniti hanno mostrato, in generale, un complessivo calo nell’attività economica regionale dovuto in gran parte alla riduzione della produzione del comparto estrattivo a seguito delle note vicende giudiziarie che hanno comportato la chiusura dell’impianti ENI di Viggiano.
Questo fattore, che ha ovviamente influito sui dati complessivi dell’economia lucana, non può però far passare in secondo piano quei numeri che rendono la Basilicata una regione in ripresa su altri settori, con una leadership particolare riguardo al comparto dell’esportazione.
Infatti, con un + 53,3%, la Basilicata si è posizionata tra le regioni che hanno fornito il contributo maggiore per l’export nazionale.
Gran merito di ciò va al settore dell’automotive che, tuttavia, nel primo trimestre del 2017, ha subito un calo in virtù delle novità che stanno interessando le sorti dell’indotto SATA di Melfi.
Di segno positivo anche il manifatturiero (con un aumento dell’1,8%) ed il comparto delle transazione immobiliari, che si attestano con un importante + 13,2%.
Il 2016 ha fatto registrare una crescita nei finanziamenti alle imprese e negli investimenti, i primi anche per merito delle politiche regionali del pacchetto CreOpportunità, mentre i secondi grazie agli incentivi fiscali del piano nazionale industriale 4.0.
In aumento anche l’occupazione, che si attesta intorno al +2%. La Basilicata su tale dato si afferma l’unica regione del “bel paese” che negli ultimi tre anni ha recuperato il numero di occupati perso dal 2008. Su questo dato si deve precisare però che rispetto al 2015, anno in cui gli incrementi di assunzioni riguardavano contratti a tempo indeterminato grazie agli sgravi fiscali per le aziende dovute al jobs act, nello scorso anno si è visto un incremento esclusivamente per quel che riguarda le assunzioni part time.
Cresciuta, infine, l’attività dei servizi, che ha visto un aumento, seppur sensibile, dello 0.4%. Da notare l’ incremento registrato dagli operatori turistici, con presenze che si attestano sull’1,8%. In questo scenario Matera si conferma, nuovamente, regina del flusso turistico regionale.