Importante incarico nazionale per Nino Falotico. L’ex leader della Cisl lucana è il nuovo segretario generale nazionale del Sicet Cisl (Sindacato inquilini, casa e territorio).
L’elezione è avvenuta nel corso dei lavori dell’ottavo congresso nazionale che si è concluso oggi al palazzo dei congressi di Riccione davanti a circa 200 delegati provenienti da ogni regione d’Italia in rappresentanza di oltre 70 mila iscritti.
Falotico subentra a Guido Piran, proveniente dal Sicet Lombardia, e sarà affiancato da Fabrizio Esposito e Massimo Petterlin. Un avvicendamento che si è determinato in un clima di grande condivisione e sintonia con la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Queste le dichiarazioni a caldo di Falotico subito dopo l’elezione: “Vorrei ringraziare prima di tutto, insieme a chi mi ha preceduto, Annamaria Furlan, donna di parola e non di parole. Sono onorato di assumere l’incarico di segretario generale del Sicet nazionale e lavorerò per dare continuità alle politiche fin qui realizzate. Come ci ha più volte ricordato la Corte Costituzionale – ha aggiunto Falotico – la casa è un diritto sociale fondamentale e contribuisce con il lavoro ad integrare la persona nella società”.
Potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica, risanamento delle periferie urbane, riqualificazione del patrimonio abitativo nazionale, welfare abitativo: queste alcune delle linee programmatiche che il neosegretario del Sicet intende portare avanti per fare del diritto alla casa una priorità dell’agenda politica nazionale.
“La lunga crisi economica che ha fiaccato il nostro paese – ha spiegato Falotico – ci consegna un fabbisogno abitativo che è profondamente mutato dal punto di vista sociale e che l’offerta pubblica e privata di abitazioni non è in grado di corrispondere adeguatamente. Finora la risposta della politica è stata del tutto insufficiente e quando è intervenuta ha fatto danni. Si pensi ai pesanti tagli al fondo affitti e ai fondi per la morosità incolpevole, unici ammortizzatori sociali che erano in grado di dare un minimo di tutela alle fasce sociali più fragili. Intendiamo ripartire dal lavoro condotto dal Sicet insieme alla Caritas per monitorare il disagio sociale legato alla casa e sviluppare progetti e politiche di welfare abitativo. L’accesso alla casa – ha concluso Falotico – deve diventare un diritto concretamente esercitabile coniugando inclusione sociale e sostenibilità ambientale”.