Anche se il dubbio era sorto, non si può non rimanere allibiti dalle dichiarazioni che i rappresentanti dell’Eni hanno fatto durante l’audizione nella Commissione Parlamentare Ecomafie: dai serbatoi del Centro Olio di Viggiano ci sarebbero stati altri sversamenti senza che nessuno se ne sia accorto prima di gennaio corso quando il petrolio fuoriuscì da un tombino dell’impianto dell’Asi.
A denunciarlo è la senatrice del M5S Paola Nugnes, componente della Commissione.
Per l’europarlamentare pentastellare, Piernicola Pedicini, “questa è l’ennesima riprova dell’irresponsabilità e delle colpe dell’Eni rispetto al disastro ambientale in Val d’Agri provocato dalle estrazioni petrolifere. Insomma hanno detto che una perdita di 400 tonnellate di idrocarburi corrisponde a pochi millimetri nei serbatoi che sono da 12 mila tonnellate l’uno. Per cui, – afferma Pedicini – un disastro ambientale può passare inosservato e potrebbe essere anche accaduto in passato.
E non basta certo sapere che ora l’Eni sta correndo ai ripari rafforzando col doppio fondo le cisterne e rispondendo alle tardive prescrizioni della Regione Basilicata che in un primo tempo aveva anche impugnato. È un’ammissione gravissima e intollerabile – denuncia Pedicini – se si considera che i controlli sulle tubazioni che trasportano il greggio avvengono con cadenza decennale, e quindi in maniera assolutamente insufficiente.
Anche questa notizia – conclude l’europarlamentare del M5S – mette in luce che sull’intera vicenda della gestione delle estrazioni petrolifere in Val d’Agri ci sono tantissimi punti oscuri sui quali occorre fare al più presto chiarezza”.
Pedicini faceva riferimento alla bonifica che Eni sta effettuando sull’area interessata dallo sversamento e agli interventi per mettere in sicurezza i silos. Tutti interventi imposti dalla Regione Basilicata che, come si ricorderà, ha disposto la chiusura degli impianti fin quando non saranno conclusi tutti gli interventi , che sono sotto osservazione anche da parte dell’Ispra e dell’Arpab, i cui esperti da giorni stanno effettuano un’ispezione straordinaria al Cova, verificando lo stesso Piano di Caratterizzazione presentato dall’Eni alla Conferenza di Servizi di qualche settimana fa.
Solo dopo che saranno verificati i risultati dell’attività di bonifica e di messa in sicurezza degli impianti, si potrà decidere quando far riprendere l’attività estrattiva.
A riguardo, Marcello Pittella, Presidente della Giunta regionale, facendo riferimento a quanto verificatosi al Cova, ha confermato che continuerà un “rigoroso monitoraggio” (vedi articolo.)