Domenica 21 maggio 2017 padre Alex Zanotelli (nella foto di copertina) sarà a Spinoso (PZ) su invito di Libera Basilicata e dell’Osservatorio Popolare per la Val d’Agri. Qui, nell’incantevole cornice dei monti e del verde della Valle dell’Agri e sulle rive del lago si terrà, in collaborazione con il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata e con il patrocinio dei comuni sul lago (Spinoso, Sarconi, Grumento Nova e Montemurro) un’intera giornata dedicata alla cura dei beni più preziosi: la terra e l’acqua.
Padre Alex, missionario comboniano noto per il suo grande impegno sociale, è tornato alcuni anni fa in Italia dopo aver trascorso un lungo periodo a Korogocho, una delle più degradate periferie di Nairobi in Kenya, dove i privilegiati sono quelli che riescono a sopravvivere alla fame, alla povertà ed alla violenza.
Attualmente vive ed opera a Napoli, nel quartiere Sanità, dove continua la sua azione dalla parte degli ultimi. Ha dato inoltre il suo insostituibile contributo per la vittoria del referendum sull’acqua pubblica e continua ad essere importante punto di riferimento per tutti coloro che si battono affinché l’acqua non sia considerata merce da cui trarre profitto.
“Abbiamo voluto che padre Alex fosse tra noi – si legge in un comunicato stampa degli organizzatori – per affermare con forza che, per salvare il nostro bene più prezioso, l’acqua, dobbiamo lasciare sotto terra quella risorsa finita e momentanea che si chiama petrolio.
L’acqua è il bene più prezioso e universale, bisognerebbe garantire che l’acqua che utilizziamo ogni giorno per vivere fosse pura e sicura. Una politica lungimirante dovrebbe puntare alla sua tutela e alla sua cura come priorità assoluta.
Fino ad oggi si è andati in direzione opposta, trascurando la protezione delle sorgenti, lasciando all’abbandono fontanili, bottini, condotte idriche, ma anche le stesse dighe esposte ad essere ricettacolo di qualunque rifiuto.
La Val d’Agri è l’esempio estremo di cecità da parte di chi ha consentito che si estraesse petrolio e si costruisse un impianto industriale ad altissimo rischio a monte e a ridosso di un’invaso che fornisce acqua da bere e per irrigare a milioni di cittadini di Basilicata e di Puglia.
Una visione strategica a lungo termine comporterebbe la scelta di fermare qualsiasi tipo di attività petrolifera, riprendersi cura del bene acqua, puntando decisamente alla riconversione energetica, fondata su risparmio, efficienza ed uso democratico e sostenibile delle energie rinnovabili”.