In nome della legge vi dichiaro uniti civilmente”: per la prima volta a Potenza è stata pronunciata questa frase da un pubblico ufficiale, l’assessore Carmen Celi, che ieri mattina, nella sala degli specchi del Teatro Stabile, ha costituito ufficialmente la prima unione civile del Comune di Potenza tra Pier Paolo Gastone e Nezi Sebastiano Antonio Rocher.
“Da tempo – afferma l’assessore Celi– il nostro Paese attendeva una normativa chiara che sancisse il riconoscimento pubblico, anche sul piano giuridico, di diritti e doveri di ogni coppia che, nell’amore, nel rispetto e nel reciproco sostegno, decida di condividere la vita. La legge approvata lo scorso maggio rappresenta dunque un primo passo, verso il pieno riconoscimento della molteplicità di famiglie, che di fatto sono già presenti nella nostra società.
Per me è stato davvero, e senza alcuna retorica, – precisa l’assessore Celi – un grande piacere ed un vero onore costituire la prima unione civile del nostro Comune e partecipare stamattina alla festa di due persone che si amano e che hanno visto oggi riconosciuta e costituita ufficialmente la loro unione”.
La cerimonia di costituzione dell’unione civile si è aperta con la lettura del comma 11 della legge 76/2016: “Con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni”.
È stata poi data lettura del comma 12: “Le parti concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune; a ciascuna delle parti spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato”.
“È motivo di grande orgoglio – ha concluso Celi – celebrare per primo un matrimonio che rappresenta una conquista di libertà e di civiltà. Il matrimonio comporta diritti e doveri che insieme dovrete rispettare e di cui potrete godere. Vi auguro di continuare a volervi sempre bene.
Da oggi la casa comunale è davvero, e lo sarà ogni giorno, la casa dei diritti e la casa di tutti”.