Si intitola “Il coraggio di essere una farfalla” il nuovo libro dell’attivista, scrittrice, conduttrice tv e radio, attrice ed ex deputata Vladimir Luxuria, presentato ieri pomeriggio, sabato 29 aprile, a Potenza presso la libreria Mondadori di via Pretoria.
Nel volume, edito da Piemme, Luxuria, personalità poliedrica, attraversa alcune delle tematiche più delicate della quotidianità come potere, sesso, religione, amore, arte, mostrandone i lati trasformistici, le molteplici sfumature, che rientrano nella sfera più generale del cambiamento.
Grande partecipazione all’evento, organizzato con Arcigay Basilicata e presentato da Morena Rapolla con letture di Nadia Girardi e Antonio Mocciola.
Vladimir Luxuria tornerà in Basilicata in occasione del primo Basilicata Pride, che si terrà il prossimo 3 giugno e di cui sarà madrina.
Abbiamo chiesto a Vladimir Luxuria qualcosa in più sul suo nuovo libro e non solo.
Parliamo del titolo…
“”Il coraggio di essere una farfalla” perché nella mia vita ho deciso di spiccare il volo verso la libertà, leggera, colorata, una farfalla che ha deciso di non essere più un bruco, di non essere più un verme, di non trascinare il suo corpo ma di sentirsi libera. Ed è l’augurio che voglio fare a tutti, siate liberi”.
Nel libro si riflette su quelle che lei definisce le grandi questioni “transgeniche” del nostro tempo. Quali sono?
“Noi viviamo con un corpo che è in continua trasformazione. Alcune trasformazioni non sono dovute alla nostra volontà. Si invecchia, ad esempio. Altre possono essere volute dalla nostra volontà. Andare in palestra, tatuarsi il corpo, dimagrire o, nel mio caso e nel caso delle persone transessuali, decidere di adeguare la propria femminilità interiore con un corpo che somigli a quello che tu senti di essere dentro. Quindi è un libro che va a esplorare un po’ la mia biografia, sia quello che sono stata, quindi la mia infanzia, anche episodi che non ho mai raccontato, sia quello che so, ovvero le mie esperienze e le mie letture, il mio passato”.
Considerando la sua esperienza di attivista, perché, secondo lei, ci sono ancora tante difficoltà, in Italia, in materia di riconoscimento dei diritti della persona?
“Ci sono vari motivi. A volte è proprio pura cattiveria, cioè di persone che nascono con l’unico intento di non volere che gli altri possano godere dei suoi stessi diritti. Per cui un etero può sposarsi e non vuole che un gay possa sposarsi. A volte anche ignoranza, a volte è chiusura mentale, altre volte anche omosessualità repressa”.