Primarie PD, scelta lista, futuro del partito, scissionisti, intese, petrolio, rapporti con De Scalzi, legge stabilità: 8 domande al presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.
- Alla vigilia della primarie di domenica 30 aprile, quando si fanno previsioni sul numero degli elettori – condizionato questa volta, sembrerebbe, dal ponte del primo maggio – il primo invito agli iscritti e ai simpatizzanti del PD è forse quello di andare a votare per utilizzare al meglio questa nuova opportunità democratica che il partito offre?
- Quali sono le motivazioni principali per sostenere la mozione Renzi?
- Il futuro del PD: un partito lacerato da contrasti interni da scelte sofferte, forse evitabili, e da scissioni che ha oggi l’esigenza primaria di ritrovare unità al suo interno. Sarà possibile tenendo presente che i tre candidati alle primarie sono su posizioni diverse?
- E’ stato accusato di miopia politica per aver fatto una lista a sostegno della mozione Renzi escludendo rappresentanti anche autorevoli del Pd regionale. Perché questa scelta?
- Renzi ha detto “NO” a intese con gli scissionisti. La scissione o fuoriuscita – come l’ha definita qualche esponente del partito regionale – rappresenterà un problema per queste primarie e per il futuro del partito?
- Un tema importante di questa campagna elettorale, in Basilicata, è sicuramente rappresentato dall’ambiente e dalla questione petrolio. Si è da poco incontrato con il ministro Galletti con il quale si è trovata una visione d’intenti. Come mai ad oggi non ha ancora avuto un confronto con De Scalzi?
- È stata approvata da poco la legge di stabilità. Soddisfatta la maggioranza in consiglio ma la voce più preoccupante è quella dei tagli: 90 milioni di euro. Su cosa graveranno?
- Che futuro immagina per il Partito Democratico a livello regionale e nazionale?