“La chiusura del Cova Eni da parte del governatore Pittella, dopo che per venti anni la Val d’Agri è stata abbandonata e devastata con i silenzi e le complicità della politica, degli affaristi e di gran parte delle istituzioni lucane, ci deve spingere a chiedere conto a chi ha avuto la responsabilità di quanto è avvenuto e a fare tutto quello che è possibile per salvare una delle aree più belle della Basilicata”. E’ quanto sostiene l’Eurodeputato del M5S, Piernicola Pedicini.
Continua Pedicini, “Davanti ad un disastro senza precedenti come quello in corso in Val d’Agri, servono risposte forti e credibili che non possono essere date dagli stessi che finora hanno consentito che lo scempio avvenisse. Pittella dal 2005 è consigliere regionale, nel 2012 è stato assessore regionale e da tre anni e mezzo è governatore della Basilicata. Ha partecipato a 12 anni di scelte sulle estrazioni petrolifere, insieme agli ex governatori Bubbico e De Filippo e al Pd, e non ha mai battuto ciglio. Ora, invece di ergersi a paladino del rispetto ambientale e della salute pubblica, chieda scusa ai cittadini per gli errori commessi, prenda atto delle responsabilità sue e del suo partito e si dimetta”.
“In alternativa, se ritiene di avere la coscienza a posto – ammette Pedicini – lo sfidiamo a rispondere alle 15 domande elencate qui di seguito.
1- Quanto petrolio è fuoriuscito finora dal Cova?
2- Quante persone stanno operando per evitare che il petrolio raggiunga il fiume Agri e la diga del Pertusillo?
3- Che danni ha già prodotto la fuoriuscita di petrolio e cosa si sta facendo per attenuarli?
4- Perché il blocco del Cova è stato chiesto il 18 aprile scorso, nonostante si sapesse della fuoriuscita di petrolio dal 3 febbraio?
5- Perché la Regione non ha fatto niente dal 2008, pur sapendo che i serbatoi del Cova erano già danneggiati e privi del doppio fondo di sicurezza?
6- Perché i serbatoi sono stati costruiti senza doppio fondo, chi doveva controllare perché non lo ha fatto?
7- Oltre al problema dei serbatoi, quali altri problemi di sicurezza potrebbe avere il Cova, la Regione sta facendo ulteriori verifiche?
8- Quante malattie e quanti morti sono stati provocati dall’inquinamento provocato dalle estrazioni petrolifere?
9- Perché sono state autorizzate le estrazioni petrolifere, considerato che i posti di lavoro per i lucani generati dal petrolio sono circa 3mila (compreso l’indotto) e i posti di lavoro che si sono persi in agricoltura e in attività turistiche a causa delle estrazioni petrolifere sarebbero, secondo alcune stime, circa 10mila?
10- Perché sono state autorizzate le estrazioni petrolifere, nonostante il totale delle royalties del petrolio per la Basilicata sono ammontate in circa 20 anni a soli un miliardo e 800 milioni di euro, e i danni economici all’agricoltura (chiuse 7mila attività), al turismo e al crollo dei prezzi delle case e dei terreni della Val d’Agri, ammonterebbero, secondo alcune stime, ad una ventina di miliardi?
11- A quanto ammonta il danno economico e chi risarcirà la Val d’Agri per il 15 % di spopolamento, per i lutti e le malattie scaturite dall’inquinamento del petrolio e per i posti di lavoro persi in agricoltura e turismo?
12- Se, com’è ormai noto, il petrolio sta inquinando le falde acquifere e rischia di inquinare il fiume Agri e l’invaso del Pertusillo, è stato calcolato a quanti miliardi di euro potrebbe ammontare il danno economico arrecato?
13- Chi bonificherà la Val d’Agri quando il petrolio estratto terminerà e rimarranno solo le devastazioni e i danni delle trivellazioni, è stato calcolato a quanti miliardi di euro ammonterà il danno economico?
14- Chi risarcirà i danni secolari prodotti dal petrolio alla Val d’Agri che era una delle aree più belle della Basilicata?
15- La Regione è consapevole che gli stessi danni e devastazioni verificatisi in Val d’Agri colpiranno anche le aree del Camastra-Alto Sauro quando entreranno in funzione il centro oli Tempa rossa e i pozzi petroliferi della Total?
“Se Pittella risponderà a queste domande, i cittadini lo potranno giudicare e saranno anche chiariti molti punti oscuri – conclude Pedicini – Se le risposte non arriveranno è bene che Pittella si dimetta subito e ci auguriamo che almeno una parte delle risposte arrivino dall’Eni e, nei termini e nei modi che le competono, dalla magistratura di Potenza”.