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Attualità

L'editoriale. Un messaggio forte e chiaro

USB - Ufficio Stampa Basilicata 20 Aprile 2017
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nino cutroBarra dritta a tutela dell’ambiente e delle popolazioni della Val d’Agri. Incontrando i giornalisti, il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, lo ha detto a chiare lettere, precisando che la decisione di imporre all’Eni di sospendere per 90 giorni l’attività del Cova è motivata dal senso di responsabilità di chi “ama la propria terra e vuole tutelarla”.
Nel corso della conferenza stampa, il governatore lucano ha risposto con altrettanta chiarezza a quanti, all’indomani del provvedimento della Giunta, hanno denunciato, pur prendendone atto, i ritardi di un intervento che doveva essere fatto prima.
La tempistica alla quale Pittella ha fatto riferimento, conferma invece che, dopo lo sversamento di idrocarburi nel sottosuolo, episodio mai verificatosi – almeno si spera – si è intervenuti prima con le prescrizioni, sospese e poi riammesse dal Tar, poi con il deliberato della Giunta di sospendere l’attività al Centro Oli.
Nessun ritardo, quindi. “Non c’è momento elettorale che tiene”, ha detto il governatore, riferendosi alle prese di posizione di chi in queste ore cerca di accreditarsi la paternità di un intervento sollecitato da tempo o soltanto di riproporre questioni ambientali che – anche questo Pittella ha chiarito – sono state sempre all’attenzione del governo regionale.
Governo regionale che, dopo una contaminazione e una perdita di idrocarburi mai verificatesi prima, ha chiesto all’Eni di provvedere con urgenza alla bonifica, a svuotare il serbatoio dal quale si è avuto lo sversamento, a fare un piano di caratterizzazione che garantisca tutti.
La multinazionale del “cane a sei zampe”, che ha già provveduto ad avviare tutte le procedure per la sospensione del’attività, deve ora mettere in atto quanto chiesto dalla Regione.
Alla domanda “se non lo farà cosa potrà accadere?” il presidente ha risposto con altrettanta chiarezza: “La legge dice cosa Pittella dovrà fare”.
Un altro messaggio chiaro e forte all’amministratore unico di Eni, Claudio Descalzi, le dichiarazioni del quale, rilasciate a Ravenna in occasione dell’Omc “017”, tra l’altro molto contestate, (“In Val d’Agri si possono investire miliardi, raddoppiando o triplicando la forza lavoro” e ancora “investiremo se ci sarà un dialogo reale, vogliamo investire, ma ci concentriamo per avere un maggiore consenso sul territorio: se verrà trovato lo faremo”) lette alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda Cova, lascerebbero pensare che quasi si attendessero i provvedimenti della Regione.
Certamente non possiamo immaginare che non sapesse cosa stesse accadendo nel Centro Olio lucano, nonostante avesse dichiarato in questi giorni che “l’Eni ha sempre operato a Viggiano con la massima sicurezza”. Così non è se si è verificato quello che si è verificato.

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