Prosegue l’attività di prevenzione posta in essere dai Carabinieri della Compagnia di Venosa, al Comando del Capitano Alessandro Vergine, che grazie ad una proficua attività di controllo del territorio hanno messo a segno importanti risultati per arginare il preoccupante fenomeno dei reati contro il patrimonio.
In Forenza, infatti, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno tratto in arresto un 68enne censurato del luogo, poiché resosi responsabile di furto aggravato continuato di energia elettrica. In particolare gli operanti, nel corso di mirati controlli d’iniziativa svolti nella mattinata di ieri, hanno constatato che l’uomo, previa manomissione della cassetta di derivazione relativa ad un lampione dell’impianto di illuminazione comunale, aveva realizzato un illecito allaccio tra la propria abitazione e la rete elettrica pubblica. I primi accertamenti consentivano di constatare che la condotta delittuosa si sarebbe protratta verosimilmente dal mese di settembre 2013, con un approvvigionamento illecito di energia elettrica quantificabile in euro 4.000,00 circa. Alla luce di quanto rilevato pertanto, vista la flagranza del reato di furto aggravato continuato di energia elettrica, l’uomo veniva dichiarato in stato di arresto e tradotto, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
Inoltre in Palazzo San Gervasio, nel corso del pomeriggio di ieri, i militari della locale Stazione Carabinieri coadiuvati da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venosa hanno deferito in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Potenza, un 28enne censurato di origine campana, poiché ritenuto responsabile dei reati di ricettazione e falsità in scrittura privata. L’uomo infatti, nel pomeriggio di ieri, veniva controllato dagli operanti mentre tentava di vendere elettrodomestici a basso costo e, nella circostanza, al fine di giustificare quanto in suo possesso esibiva una fattura che però, a seguito di mirati accertamenti, si appurava essere contraffatta. Alla luce di ciò, viste le chiare responsabilità penali in relazione ai reati di ricettazione e falsità in scrittura privata, l’uomo veniva deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria mentre la merce, consistente in quindici lavatrici, due asciugatrici ed una lavasciuga, veniva sottoposta a sequestro penale poiché ritenuta di provenienza illecita.