“La manovra finanziaria regionale 2017-2019, in virtù del perdurare del difficile contesto di crisi economico – finanziaria nazionale ed internazionale, impone un’azione di ferma riduzione e razionalizzazione della spesa definita non obbligatoria e non inderogabile a cui si aggiunge un ulteriore ridimensionamento delle entrate determinato dalla pesante riduzione degli introiti derivanti dalle royalties del petrolio, che va a sommarsi al ridimensionamento già effettuato a partire dal 2010 a causa del taglio dei trasferimenti statali.
La situazione è ancor più complicata dalla necessità di concorrere al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica così come previsto dalla legge di stabilità 2017”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Marcello Pittella, illustrando alle Commissioni consiliari riunite in seduta congiunta i disegni di legge sulla “Legge di stabilità regionale 2017” e sul “Bilancio di previsione pluriennale 2017/2019”.
“Si pensava di poter utilizzare la scorsa seduta per fare un approfondimento tecnico, ma le Commissioni consiliari hanno scelto, giustamente, di partire dalla discussione politica”. Così ha esordito il presidente Pittella.
“In apertura – ha detto – anticipo che Bilancio e Legge di Stabilità giungono lunghi nei tempi perché alcuni fattori hanno determinato il prolungamento dei tempi stessi, vedi la mancata parifica da parte della Corte dei Conti e la discussione che ne è conseguita. Questo ha costetto il Consiglio regionale a ritardare l’approvazione del rendiconto e, di fatto, ha causato una rideterminazione di tutte le procedure. Alla luce di questo dato, abbiamo provato a recuperare le risorse rivenienti dal decreto Mise – Mef (social card) con le quali abbiamo ritenuto necessario programmare e coprire alcune delle azioni che, diversamente, avremmo avuto difficoltà ad affrontare in un bilancio che ha una sua notevole sofferenza”.
“Nello specifico, per l’anno 2017 – si legge nella relazione illustrativa presentata nel corso della riunione – sono stati apportati tagli per le Regioni a Statuto ordinario, nell’ordine di 4.202 milioni di euro, riferiti sia alle precedenti leggi di stabilità (dei quali 2 miliardi sono coperti dalla riduzione del Fondo sanitario nazionale), cui si aggiungono i tagli previsti dalla legge 208/2015 (stabilità 2016) per l’importo di 2.097 milioni di euro.
A tali cifre vanno sommati i maggiori risparmi che il comparto Regioni apporta al risanamento della finanza pubblica dovuti al passaggio dal patto di stabilità, come tetto di spesa, all’applicazione della normativa del pareggio di bilancio, stimati in 1.850 milioni per l’anno 2016. Per gli anni 2017, 2018 e 2019 sono previsti al momento obiettivi ancor più ‘ambiziosi’, che si traducono in un contributo complessivo per le Regioni a Statuto Ordinario, oltre quello previsto a legislazione vigente, pari a 3.980 milioni per il 2017 e 5.480 milioni per il 2018 e 2019”.
“Ciò comporta per la Regione Basilicata – si legge ancora nel documento – un taglio di risorse in misura consistente. Per la Regione Basilicata l’effetto delle leggi di stabilità nazionali si traduce in un contributo pari a 52 milioni di euro in termini di indebitamento e saldo netto da finanziare nel 2017, con la conseguente necessità di dover ‘tagliare’ risorse destinate alle politiche di spesa in misura consistente. La riduzione della potenzialità di spesa si accompagna, anche, alla significativa contrazione delle entrate da royalties (stimate in meno 40 milioni), riconducibile, sostanzialmente, al blocco delle estrazioni a causa del fermo di alcuni mesi degli impianti petroliferi e gassosi, unitamente alla riduzione del prezzo del petrolio, almeno fino a settembre 2016, mese dal quale è in risalita. In tale contesto caratterizzato, quindi, dalla necessità di un rigoroso contenimento delle spese, la Regione ha in primo luogo attivato tutte le ulteriori possibili misure per la razionalizzazione delle spese di funzionamento, il cui trend di riduzione permane ormai già da diversi anni”.
“Le previsioni di bilancio sono state, quindi, formulate tenendo conto di tale contesto, peraltro in continua evoluzione, seguendo i seguenti criteri: a) Rivalutazione delle politiche di spesa corrente, anche alla luce di un trend decrescente delle entrate conseguenti alle difficoltà congiunturali, nonché alla necessità di contribuire al mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica a livello europeo; b) Finanziamento delle spese obbligatorie; c) Finanziamento delle spese legate a piani/programmi regionali in corso di approvazione; d) Iscrizione degli stanziamenti volti a garantire il rispetto del Tavolo Adempimenti in Sanità; e) Iscrizione degli stanziamenti afferenti le risorse comunitarie 2014/2020, volti a potenziare il finanziamento degli interventi sul territorio; f) Iscrizione degli stanziamenti afferenti le risorse statali e/o di altri soggetti, sia in relazione ai finanziamenti ricorrenti, sia in relazione alle somme iscritte a titolo di Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), sulla base degli Accordi di Programma firmati e dei diversi cronoprogrammi, in sinergia con gli stanziamenti appostati per le citate risorse comunitarie; g) Rispetto del limite di indebitamento 2017; h) Rispetto degli equilibri di bilancio; i) Ferma volontà di non agire sulla politica fiscale esistente, in un’ottica di pieno sostegno al consumo”.
“Le quantificazioni riguardo le politiche di spesa finanziate – è stato posto in rilievo – rispettano, ovviamente, la coerenza con le priorità individuate dai documenti programmatori regionali, nonché la coerenza con i principi dell’armonizzazione, in particolare per quanto riguarda la scadenza dell’obbligazione. La disponibilità di risorse finalizzate alle politiche regionali è, inoltre, ridimensionata anche in conseguenza alla necessità di dover accantonare ingenti somme per la copertura dei fondi previsti dalla nuova normativa in materia di armonizzazione, tra cui il fondo crediti dubbia esigibilità (16 milioni nel triennio, che sommati agli accantonamenti degli anni precedenti ammontano a complessivi 40 milioni di euro) e il fondo rischi passività da contenzioso (15,5 milioni nel triennio)”.
“Le previsioni di spesa sono predisposte nel rispetto dei principi contabili generali della veridicità e della coerenza. Alle spese previste nella manovra finanziaria regionale 2017–2019 – è elemento prioritario – è garantita la copertura finanziaria, nel rispetto del principio di unità del bilancio nell’ambito delle complessive operazioni di equilibrio del bilancio. Gli stanziamenti di spesa di competenza sono quantificati nella misura necessaria per lo svolgimento delle attività o interventi che, sulla base della legislazione vigente, daranno luogo ad obbligazioni esigibili negli esercizi considerati nel bilancio di previsione e sono determinati esclusivamente in relazione alle esigenze funzionali ed agli obiettivi concretamente perseguibili nel periodo cui si riferisce il bilancio di previsione finanziario, restando esclusa ogni quantificazione basata sul criterio della spesa storica incrementale”.
Hanno preso parte ai lavori della seduta congiunta, oltre al presidente Marcello Pittella ed ai presidenti delle Commissioni, Vito Santarsiero (Pd), Giannino Romaniello (Gm), Vincenzo Robortella (Pd), Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Roberto Cifarelli, Carmine Miranda Castelgrande, Mario Polese, Achille Spada, Vito Giuzio e Piero Lacorazza (Pd), Gianni Leggieri e Giovanni Perrino (M5s), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Michele Napoli e Paolo Castelluccio (Pdl-Fi), Aurelio Pace (Gm). Presente l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Nicola Benedetto.