Sono state dissequestrate quelle parti dell’impianto di depurazione di Sarconi alle quattro li i carabinieri della Forestale lo scorso 4 aprile avevano apposto i siggilli, a causa di uno sversamento dovuto alle piogge intense. Lo rende noto Acquedotto Lucano.
Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lagonegro che non ha convalidato il provvedimento adottato dai carabinieri. Il cantiere di Acquedotto Lucano è adesso nelle condizioni di proseguire i lavori di adeguamento del depuratore, che oltre all’abitato di Sarconi serve anche quello di Moliterno.
Un impianto, quello attuale, non adeguato tecnologicamente e che scarica nel torrente Sciaura, a monte dell’invaso del Pertusillo.
L’investimento in corso è di 1.100.000 euro. Altri 4.500.000 di euro, rivenienti sempre dal Piano Sud, saranno utilizzati per la separazione del sistema di collettamento verso gli impianti di depurazione dell’Alta Valle dell’Agri: in particolare, attraverso un intervento stralcio, è stata accelerata la progettazione per l’interramento del tratto pensile della condotta a ridosso dell’abitato di Sarconi e la ricostruzione di un tratto di condotta aerea nei pressi del depuratore.
“Acquedotto Lucano continua il lavoro intrapreso per superare le gravi criticità del sistema delle reti fognarie e della depurazione in Basilicata – ha ribadito l’amministratore unico Michele Vita -. Per la società è un obiettivo prioritario realizzare investimenti laddove ci sono condotte insufficienti che molto spesso raccolgono insieme sia acque nere che acque bianche, impianti sottodimensionati rispetto agli abitanti da servire o tecnologicamente non adeguati”.